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‘I giovani’ della Meloni e ‘l’uomo’ di Andreoli al Giardino delle IDEE

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‘I giovani’ della Meloni e ‘l’uomo’ di Andreoli al Giardino delle IDEE

Il prossimo weekend Il Giardino delle IDEE non lascia ma raddoppia.

Due giorni pieni zeppi di libri, idee e grandi incontri.

Sabato 24 marzo 2012 con l’on. GIORGIA MELONI per la presentazione del suo libro “Noi crediamo. Viaggio nella meglio gioventù d’Italia” (Sperling & Kupfer editore) e domenica 25 marzo 2012 con il prof. VITTORINO ANDREOLI per la presentazione del suo nuovo saggio “L’uomo di superficie” (Rizzoli editore).

Ministro della gioventù del governo Berlusconi e presidente della Giovane Italia, Giorgia Meloni, di origini sarde da parte di padre e siciliane da parte di madre, è nata e cresciuta nel popolare quartiere della Garbatella a Roma.

È diplomata presso l'Istituto professionale alberghiero Amerigo Vespucci e dal 2006 è giornalista professionista.

Inizia il suo impegno politico nel 1992 a 15 anni aderendo al Fronte della Gioventù.

Nel 2006 a 29 anni, viene eletta alla Camera dei deputati nella lista di Alleanza Nazionale nel collegio Lazio 1, divenendo la più giovane donna parlamentare della XV Legislatura.

Dal 2006 al 2008 è uno dei vicepresidenti della Camera dei deputati: la più giovane di tutta la storia della Repubblica Italiana.

Nato a Verona nel 1940, Vittorino Andreoli si laurea in Medicina e Chirurgia all'Università di Padova con una tesi di Patologia Generale sotto la guida del Prof. Massimo Aloisi.

Continua la ricerca sperimentale presso l'Istituto di Farmacologia dell'Università di Milano, dedicandosi interamente all'encefalo ed in particolare alla correlazione tra neurobiologia e comportamento animale e umano.

Dopo essersi laureato lavora in Inghilterra all'Università di Cambridge e successivamente negli Stati Uniti: prima alla Cornell Medical College di New York e successivamente alla Harvard University con il professor Seymour Kety direttore dei Psychiatric Laboratories e della Cattedra di Biological Psychiatry.

In questo periodo è assistente all'Istituto di Farmacologia dell'Università di Milano, dove si rivolge alla ricerca neuropsicofarmacologica.

Il comportamento dell'uomo e la follia diventano ben presto il fulcro dei suoi interessi e ciò determina una svolta nel suo impegno verso la neurologia e successivamente la psichiatria, discipline di cui diventa specialista.

Lavora alla Harvard University col Prof. S.S.Kety, con un'impostazione psichiatrica che sembra permettere l'integrazione tra interessi biologici sperimentali e clinica.

E' stato direttore del Dipartimento di Psichiatria di Verona – Soave.

È membro della New York Academy of Sciences. È presidente del Section Committee on Psychopathology of Expression della World Psychiatric Association.

È autore di molti libri che spaziano dalla medicina, alla letteratura alla poesia, e collabora con la rivista Mente e Cervello e con il giornale Avvenire.

Il ministro più giovane di sempre ha raccolto nel Suo libro “Noi crediamo. Viaggio nella meglio gioventù d’Italia” le storie di ragazzi e ragazze che hanno sfidato se stessi, la terra d’origine, il mondo.

E hanno vinto.

Alcuni sono famosi, altri non lo sono affatto, né intendono diventarlo.

Ecco il volto più fresco e promettente del nostro Paese.

“In un momento di crisi – della politica, dell’economia, degli ideali – serve ricordare da dove veniamo” afferma Giorgia Meloni “il nostro patrimonio di valori e cultura, la nostra identità. Perché, mai come ora, è pericoloso cedere alla tentazione del disimpegno, dell’apatia e del qualunquismo mascherati da lotta alla “Casta”, da antipolitica. È vero, quella di oggi è una società bloccata. Bloccata da rendite di posizione, dalla mancanza di mobilità sociale, da vecchi schemi che non corrispondono più alla realtà, che invece è profondamente mutata. E sono i giovani a pagare il prezzo più alto, costretti a vivere un presente di precarietà e a immaginare un futuro ancora più incerto”.

“Sogno una nazione che non dica mai ai suoi figli che si è troppo giovani per rappresentarla” ribadisce l’on. Meloni “purtroppo viviamo in un’Italia che è troppo gerontocratica”.

Giorgia Meloni ama il gioco del rugby “che è una metafora della vita. C’è un ruolo per ogni persona: alti, bassi, grassi e magri. Le tifoserie sono mischiate ed alla fine nel terzo tempo tutti festeggiano insieme”.

Vittorino Andreoli, che non distoglie mai l’attenzione dal destino dell’uomo contemporaneo, decide invece nel suo libro “L’uomo di superficie” di ripercorrere la parabola della propria vita per descrivere l’importante mutamento cui stiamo andando incontro.

Dall’emergenza della guerra, dove tutta la famiglia sedeva intorno al desco, al boom economico, in cui il dilagare del benessere ha condotto in fretta all’eccesso, alla saturazione, all’inutile; dall’entusiasmo delle scoperte scientifiche, che ci hanno permesso di rimuovere il dolore, di controllare le nascite, di nascondere la morte, alle crisi della Repubblica.

Andreoli non dà giudizi né offre ricette, non ha certezze né dogmi da imporre.

Ha però uno sguardo profondamente umano e la consapevolezza della nostra fragilità, l’unica forza su cui possiamo contare per risorgere.

In fondo è in corso una mutazione antropologica: un distacco di massa da quella che era considerata la norma, tanto che finisce per essere giudicato folle chi fino a poco prima era ritenuto esempio di rettitudine.

A seguito di una autentica metamorfosi, è nato l'uomo di superficie, ridotto alla sua pelle, a ciò che si vede.

Dentro quest'uomo l'anima è sparita, l'interiorità è diventata ombra, i principi si sono fatti evanescenti e semmai dominano quelli della pelle, che deve essere elastica, liscia, priva di ogni più piccola smagliatura.

“Nell’uomo di Superficie” Andreoli ci descrive la psicologia di questo uomo nuovo, mostrandoci le regole del suo comportamento.

Ma soprattutto ci dice cosa bisogna fare perché un'anima, magari piccola, occupi il vuoto che si è creato nella mutazione.

Così che l'uomo torni a essere la meraviglia del mondo.

“L’uomo di superficie galleggia sulla società liquida spinto da un desiderio morto” afferma il prof. Andreoli.

La frase è una sintesi apocalittica.

Il prof. Andreoli avverte che c’è un reale pericolo ovvero che si possano dimenticare, perdere i principi che hanno dominato nella nostra società: il rischio concreto che l’uomo che dominerà nel futuro sarà l’uomo di superficie dentro una “società liquida”, che è una delle frasi di Bauman diventata un’icona sociale.

A introdurre e moderare gli incontri Antonella di Tommaso e Barbara Bianconi accompagnate Fabio Frabetti in occasione dell’appuntamento con l’on. Meloni e da Andrea Bucciantini in occasione della presentazione del libro del prof. Vittorino Andreoli.

Teatro degli incontri la consueta e splendida Sala delle Muse del Museo d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo in via San Lorentino, 8 (INFO: 0575 409050) con inizio alle ore 17.00 ed ingresso rigorosamente libero e gratuito.

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