Home Cultura e Eventi Cultura ‘Il Ballo’: di Irène Némirovsky

‘Il Ballo’: di Irène Némirovsky

0
‘Il Ballo’: di Irène Némirovsky

Irène Némirovsky è una delle scrittrici francesi più amate, le cui opere sono state rieditate da poco. Nacque in Ucraina, a Kiev, l' 11 febbraio 1903 e morì ad Auschwitz nel 1942, di tifo. Era figlia di un ricco banchiere ucraino di religione ebraica, fu allevata da una tata francese, che fece diventare la sua lingua madre. Iniziò a scrivere in francese all'età di diciotto anni, raggiunse la fama nel 1929 con il suo romanzo David Golder, nonostante alcune precedenti pubblicazioni. Si sposò nel 1926 con un banchiere ebreo di origini russe, Michel Epstein da cui ebbe due figlie. Furono vittime delle leggi antisemite degli anni Quaranta cosicché Michel non poté più lavorare e Irène fu censurata e nessuna sua opera fu più pubblicata in quanto ebrea.
I suoi manoscritti sopravvisero grazie alle sue due figlie, nascoste nel Morvan nel 1939. Nel 2004 li fecero pubblicare, facendo ottenere alla madre numerosi riconoscimenti a titolo postumo.

Il ballo è un romanzo breve, che racchiude nelle sue poche pagine un intero stile narrativo e una serie di personaggi perfettamente congeniati.
È la storia di una famiglia arricchita, la famiglia Kampf, composta da padre, madre e la figlia quattordicenne Antoinette. Antoinette non vede l'ora di crescere, sogna di innamorarsi, ma nel frattempo è costretta a sorbirsi le lamentele della madre e a seguire le lezioni da un'insopportabile maestra di pianoforte. I Kampf, pieni di boria per il loro nuovo status, decidono di dare un ballo. Antoinette è molto emozionata all'idea, ma la madre, donna egocentrica, desidera che le attenzioni siano solo per lei e così le impedisce di partecipare. Antoinette si sente tradita dalla madre, si sente disgustata dalla spocchia dei genitori e invidiosa della sua tata che, poco più grande di lei, ha un fidanzato alto e bello. La rabbia inizia a salirle, inizia ad avere fantasie infantili su una possibile vendetta su questa madre tanto egoista e presuntuosa. Fantasie che Antoinette trasformerà in realtà, compiendo una vendetta efficace e assolutamente distruttiva per una donna come sua madre.
Era da molto che volevo leggere un'opera della Némirovsky, e devo ammettere, vedendo questo libro striminzito, di essere stata scettica. Dopo averlo letto mi sono resa conto che era tanto che un libro non mi emozionava così, ma che non mi era mai successo con un libro così corto.

Articlolo scritto da: Irene Mori