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La finestra sul cortile, cinema d’integrazione

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La finestra sul cortile, cinema d’integrazione

Giovedì 22 Novembre alle 21,30 presso il Cinema Italia di Soci parte la IV edizione della rassegna "La finestra sul cortile, cinema d'integrazione". La rassegna, organizzata da Associazione Cinespazio in collaborazione con l'Unione dei Comuni Montani del Casentino e Tavolo delle Nazionalità del Casentino, prevede 4 proiezioni-incontri sui temi della conoscenza delle culture altre, dell'integrazione, del viaggio dei migranti, per raccontare con testimonianze e attraverso il linguaggio cinematografico, emozioni e disagio, di un'immigrazione osservata da più punti di vista.

Giovedì 22 si inizia con "mare chiuso" di Andrea Segre e Stefano Liberti, il documentario racconta il periodo dei "respingimenti" del 2009, frutto dell'accordo tra Gheddafi e Berlusconi. Tra maggio 2009 e settembre 2010 oltre duemila migranti africani vennero intercettati nelle acque del Mediterraneo e respinti in Libia dalla marina e dalla polizia italiana; le barche dei migranti venivano sistematicamente ricondotte in territorio libico, dove non esisteva alcun diritto di protezione e la polizia esercitava indisturbata varie forme di abusi e di violenze. Non si è mai potuto sapere ciò che realmente succedeva ai migranti durante i respingimenti, perché nessun giornalista era ammesso sulle navi e perché tutti i testimoni furono poi destinati alla detenzione in Libia. Nel marzo 2011 con lo scoppio della guerra in Libia, tutto è cambiato. Migliaia di migranti africani sono scappati e tra questi anche rifugiati etiopi, eritrei e somali che erano stati precedentemente vittime dei respingimenti italiani e che si sono rifugiati nel campo UNHCR di Shousha in Tunisia, dove i registi li hanno incontrati. Nel documentario sono loro, infatti, a raccontare in prima persona cosa vuol dire essere respinti; sono racconti di grande dolore e dignità, ricostruiti con precisione e consapevolezza. Sono quelle testimonianze dirette che ancora mancavano e che mettono in luce le violenze e le violazioni commesse dall'Italia ai danni di persone indifese, innocenti e in cerca di protezione. Una strategia politica che ha purtroppo goduto di un grande consenso nell'opinione pubblica italiana, ma per la quale l'Italia è stata recentemente condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani in seguito ad un processo storico il cui svolgimento fa da cornice alle storie narrate nel documentario. Nel marzo 2011 con lo scoppio della guerra in Libia, tutto è cambiato. Migliaia di migranti africani sono scappati e sono stati accolti in Italia con progetti di accoglienza. Per raccontarci questa seconda parte della storia saranno presenti alcuni ospiti del progetto accoglienza dei richiedenti asilo provenienti dalla Libia e i referenti di alcune cooperative che gestiscono il progetto in Casentino.