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Mattesini: ‘Salviamo gli uffici postali’

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Mattesini: ‘Salviamo gli uffici postali’
Donella Mattesini

“Non è un colpo di scure ma un vero e proprio tsunami destinato a sconvolgere il servizio postale. Secondo le valutazione dell’Uncem toscana sono 120 gli uffici per i quali si preannuncia la chiusura nella regione e 14 di questi sono nella provincia di Arezzo”.

Donella Mattesini è nel gruppo dei deputati Pd che ha sottoscritto un’interrogazione al Ministro per lo Sviluppo Economico ricordando che “negli ultimi anni la società Poste italiane spa ha avviato un processo di razionalizzazione del servizio, procedendo alla chiusura degli uffici postali, alla riduzione degli orari di apertura degli sportelli in diverse aree del territorio nazionale, specie quelle geograficamente più svantaggiate, e infine alla sospensione del servizio «porta-lettere» del sabato”.

I deputati Pd sottolineano che “sono sempre più numerose le segnalazioni di disservizi di Poste italiane da parte dei sindaci di molti comuni toscani, delle comunità montane della regione, dell'Anci Toscana. Le segnalazioni risultano ormai diffuse e non più lamentate solo dai comuni più piccoli, ovvero quelli che storicamente sono i più difficili da servire, ma seri disagi sono segnalati sempre più spesso anche in aree più vaste e in città capoluogo. Le tipologie più frequenti dei disagi dall'utenza sono la riduzione dell'orario di ufficio, la drastica riduzione del servizio di distribuzione della posta, la definiva chiusura dell'ufficio e carenza di postini che coprono sempre meno zone della regione Toscana”.

Adesso 120 uffici postali sono a rischio. 14 nella provincia di Arezzo: Santa Mama (Subbiano), Serravalle (Bibbiena), Moncioni (Montevarchi), Fresciano (Badia Tedalda ) Civitella della Chiana, Salutio (Castel Focognano), San Leo (Anghiari), Frassineto (Arezzo), Ciggiano e Viciomaggio (Civitella in Val di Chiana), Centoia (Cortona), Cesa (Marciano della Chiana), Monte San Savino, Porrena (Poppi).

Anche le organizzazioni sindacali di categoria riferiscono che tagli di personale di Poste Italiane in Toscana arriveranno a 600 unità, rendendo così precario l'intero servizio postale regionale, a fronte paradossalmente di conti in ordine di Poste italiane spa se non addirittura di utili di bilancio.

Mattesini e gli altri deputati Pd sottoscrittori dell’interrogazione affermano che “dietro una corretta razionalizzazione delle risorse e degli uffici postali, sebbene concomitante ad un periodo di crisi e di revisione della spesa, non può celarsi un impoverimento di un servizio importante per il territorio ed essenziale per i cittadini, specie quelli più deboli: anziani, malati e a ridotta mobilità”. Chiedono quindi “come il Ministro intenda intervenire, anche favorendo una concertazione fra la direzione regionale toscana di Poste italiane spa, e le istituzioni coinvolte, per evitare che decisioni unilaterali assunte dall'azienda arrechino seri disagi agli abitanti dei comuni della regione Toscana, al fine di garantire l'effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità nel rispetto del contratto di servizio postale universale”.