Home Politica Mattesini: ‘Sanità aretina: le incognite per il futuro’

Mattesini: ‘Sanità aretina: le incognite per il futuro’

0
Mattesini: ‘Sanità aretina: le incognite per il futuro’
Donella Mattesini

Dichiarazione di Donella Mattesini

La Sanità è uno dei settori maggiormente colpiti dai ripetuti tagli derivanti dalle Finanziarie degli ultimi anni, non ultimo l’intervento pesante contenuto nella Legge sulla spending review, a cui si aggiunge le conseguenti riorganizzazioni contenute nel decreto Balduzzi e cioè la L. n. 263 del 10.11.2012.
Altrettanto rilevanti sono i contenuti della delibera della Regione Toscana n. 754 del 10 agosto 2012 in cui, a fronte della consistente riduzione delle risorse nazionali, al fine di definire il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza , si prevedono tre ambiti di azione:
1. Ulteriori azioni di razionalizzazione
2. Revisione dei modelli organizzativi;
3. Revisione dei modelli produttivi.
In particolare il decreto Balduzzi prevede 3 tipologie di Ospedale (di base, di 1 livello e di 2 livello).
La delibera regionale prevede una riorganizzazione e riclassificazione di presidi ospedalieri e la riconduzione della alta complessità all’Ospedale Universitario.
Questo pone obbligatoriamente alcuni interrogativi, che necessitano di risposte chiare e condivise tra tutti i soggetti coinvolti da questi temi: la ASL in primo luogo, che deve dire con chiarezza e nei tempi giusti, come intende attuare tali indicazioni e condividerne le scelte con i Sindaci che hanno precise competenze in materia di programmazione sanitaria.

La delibera regionale non entra in merito a ciò che verrà trasferito a Siena, ma Arezzo ha raggiunto eccellenze in molti settori ed io ritengo necessario che, pur dentro ad un ragionamento di area vasta, rimanessero nei Presidi dove hanno raggiunto maggiore efficienza e produttività.
Esprimo questa preoccupazione anche con riferimento ai dati pubblicati dal Sole 24 Ore di qualche giorno fa che indicano Arezzo al 64° per fughe ospedaliere, dato non smentito dall’Azienda e che mi sembra un punto su cui ragionare, a partire in primo luogo dalla situazione dell’Ospedale S.Donato, e mi limito due esempi: 1) l’avvenuto pensionamento di direttori di unità complesse (quelli che una volta si chiamavano primari) a cui altri se ne aggiungeranno a primavera, fatto importante ma su cui rilevo come a distanza di mesi non sia ancora chiaro come l’Azienda intenda affrontare e risolvere questo delicato problema, che attiene in modo preciso alla organizzazione ospedaliera , ad un nuovo possibile rapporto ospedale e territorio, e soprattutto al futuro del nostro ospedale;
2) lo stato del reparto di chirurgia; si sono infatti investite molte risorse per la robotica legati alla presenza del Dr. Sbrana, un grande professionista difficilmente sostituibile, situazione che oggi rimane ancora incerta. Collegata a tale problematica è la non procrastinabile questione delle liste di attesa per i cosiddetti interventi minori, quelli cioè non giunti in urgenza e non affetti da patologie tumorali. Attese che potrebbero incrementare ulteriori fughe.
Rimane anche aperta la questione dell’ospedale per intensità di cure a cui la delibera regionale tende e che per essere attuata necessita di un territorio organizzato e rafforzato, che ormai è paritetico all’Ospedale. Servono in tal senso scelte che favoriscano un nuovo rapporto tra attività specialistiche ed attività territoriali e domiciliari, percorso intrapreso già dall’Azienda che è tra le prime in Toscana ma che necessita di proseguire senza incertezze; rafforzamento che consentirà di mantenere qualità ed appropriatezza ed al contempo produrre risparmi che permettano di continuare a garantire una sanità pubblica di qualità.
La sanità aretina dispone di professionisti di primo livello( medici, infermieri, tecnici di laboratorio e di radiologia, ostetriche, operatori ausiliari, personale amministrativo) che esprimono anche grandi capacità nel fare rete, rete che contribuisce all’efficienza delle risposte ed alla qualità del servizio. Essi sono un patrimonio indispensabile all’Azienda ed alla buona sanità ed il riconoscimento del merito e la loro valorizzazione,è elemento essenziale per garantire il successo di qualunque pur necessaria riorganizzazione.