Home Attualità Economia Microcredito, un aiuto concreto alle persone e alle famiglie

Microcredito, un aiuto concreto alle persone e alle famiglie

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Quattro anni di esperienza dello sportello Microcredito della Provincia di Arezzo sono un tempo sufficiente per stilare un bilancio del lavoro fatto e per guardare alle prospettive future, soprattutto in un contesto di crisi che sta colpendo duramente molte famiglie. Sono stati il Vicepresidente della Provincia Mirella Ricci, il Direttore della Caritas Don Giuliano Francioli e Roberto Poledrini dell'Associazione “La Famiglia”, operatore del microcredito, ad illustrare i risultati di questi quattro anni di lavoro in una conferenza stampa che si è svolta nel palazzo della Provincia. “Quella del microcredito è stata una vera e propria intuizione, nata perché i nostri osservatori sul territorio ci segnavano questa necessità –, ha spiegato Mirella Ricci. Ci venivano infatti segnalati molti casi di persone che, a causa di difficoltà momentanee, si trovavano a far fronte a spese che non erano in grado di sostenere e che erano soggetti ritenuti non bancabili dai normali istituti di credito. Per dare una risposta a questa esigenza abbiamo creato una rete forte nella quale la Provincia ha investito risorse per 80.000 euro quale fondo di garanzia, la Caritas ha lavorato capillarmente sul territorio intercettando la domanda e una rete di 14 volontari, tutti ex bancari, formati dall'associazione La Famiglia ha operato per istruire le pratiche da presentare alla 'Microcredito di Solidarietà' di Siena, che poi erogava le somme richieste. Ai nostri sportelli sono state presentate in questi anni 297 richieste, 183 delle quali provenienti da italiani a dimostrazione del fatto che la crisi sta colpendo duramente le nostre comunità. Gli importi erogati, per un massimo di 7.000 euro, vengono poi restituiti in un periodo di tempo che può arrivare fino a cinque anni, e ad oggi possiamo annunciare che il 93% delle somme erogate sono state restituite, a dimostrazione del fatto che quando si scommette sulle persone dando loro fiducia queste rispondono in maniera responsabile. I finanziamenti concessi sono, al 31 luglio, 158 per un totale erogato di 562.550 euro, ed è importante sottolineare che anche le persone che non hanno i requisiti per accedere al microcredito vengono comunque aiutate ed indirizzate verso una soluzione possibile, facendo a volte anche una piccola formazione sull'uso del denaro e degli strumenti del credito. La peculiarità del nostro progetto è quella di essere a costo zero, grazie alle professionalità messe in campo dalla Provincia ed alla rete di volontari che vi si dedicano. Siamo consapevoli che questa non è la panacea di tutti i mali, ma è comunque la dimostrazione che quando soggetti diversi fanno rete sono in grado di dare una risposta unica ed efficace. Oggi, però, lancio un allarme perché i bisogni aumentano e ci vorranno anche strumenti nuovi e diversi per rispondere, ma intanto posso dire con soddisfazione che, in una società matura e seria, un'Amministrazione locale si può permettere di rischiare qualcosa per aiutare dei suoi cittadini a rimanere parte integrante di questa società”, ha concluso il Vicepresidente della Provincia. Sulle preoccupazioni per il futuro è intervenuto anche Don Giuliano Francioli: “non ci illudiamo, ci avviamo ad un periodo nel quale le richieste saranno enormi. Oggi occorrono non interventi di elemosina, ma una vera cultura della carità in assenza della quale costruiremo una società misera, priva della forza della solidarietà”. A Roberto Poledrini è toccato invece il compito di raccontare la sua esperienza di operatore degli sportelli di microcredito: “è importante l'approccio iniziale, siamo di fronte a persone che hanno già avuto dei no dalle banche e, a volte, anche da parenti ed amici e che vanno prima di tutto conosciute e sostenute. Nell'istruzione della pratica, poi, cerchiamo di fare in modo che abbia tutte le caratteristiche per essere accolta e, se ci accorgiamo che non le ha, indirizziamo subito il cittadino verso un'altra possibile soluzione”. Il territorio aretino, forte dell'esperienza di questi anni, pensa adesso alla possibilità di costruire, con proprie risorse ed attraverso le banche del territorio, un soggetto autonomo per l'erogazione del credito, sganciandosi così da Siena: “ma ogni riferimento alle vicende di questi giorni sul riordino delle province è puramente casuale”, ha commentato sorridendo Mirella Ricci.