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Numerose e qualificate presenze al convegno sui servizi sociali

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Grande partecipazione, con oltre 200 assistenti sociali, per il convegno regionale “Un Servizio Sociale unico in ogni zona sociosanitaria”, che si è svolto nei giorni scorsi all'Auditorium Sant'Apollonia di Firenze, organizzato dal Centro Basaglia e dall'Ordine degli Assistenti Sociali della Toscana. L'evento, che aveva il patrocinio della Regione Toscana, ha rappresentato un momento di riflessione sull'evoluzione del welfare toscano. La comunità professionale ha avuto l'opportunità di effettuare una riflessione circa la grave situazione in cui versano i servizi sociali della nostra regione. Si sono affrontati temi attuali quali la crisi del sistema socio-economico e socio-politico, il progressivo smantellamento del welfare nazionale e regionale, con l'azzeramento del Fondo Sociale Nazionale e del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza, ma anche la difficile situazione regionale di assenza di organicità circa l'assetto organizzativo dei servizi sociali. Il convegno ha proposto una serie di questioni tra le quali l'ipotesi della creazione di un servizio sociale unico in ogni zona socio sanitaria e la necessità di una rinnovata operatività dei servizi sociali che abbia l’obiettivo, partendo dalla crisi sociale e dai molteplici bisogni che oggi si presentano, di sviluppare nuove prassi di lavoro in grado di reggere le pesanti sfide che la crisi ci pone. Il Convegno ha analizzato la possibilità di superare in Toscana le Conferenze dei Sindaci e le Società della salute ed ha analizzato la proposta di costituire in ogni zona sociosanitaria, con più Comuni, l’Unione di Comuni, un Ente locale in grado di garantire l’unitarietà del welfare di comunità e in particolare di rendere possibile la costituzione di un Servizio sociale professionale unico, articolato in aree sub-zonali, con il trasferimento delle risorse finanziarie ed umane dai singoli Comuni al soggetto rappresentativo dell’unità istituzionale del comprensorio. L’integrazione tra le politiche sociali e quelle sanitarie potrebbe essere realizzato attraverso l’Accordo di programma tra l’Unione di Comuni e l’Azienda sanitaria locale di riferimento, sulla base di un Atto della Regione Toscana che stabilisca l’area dell’integrazione, definisca la tipologia dei modelli organizzativi e garantisca la certezza e l’omogeneità dei reciproci impegni. Al convegno erano presenti, oltre all'Assessore alle Politiche Sociali della Regione Toscana, anche rappresentanti dell’Anci, dell’Uncem e della Lega Autonomie Locali della Toscana, che hanno potuto ascoltare le istanze e le preoccupazioni della comunità professionale ma anche le possibili soluzioni individuate per tentare di uscire dalla attuale situazione culturale ed istituzionale.