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OroArezzo diventa sempre più internazionale

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Apre i battenti il 24 marzo Oroarezzo, la manifestazione dedicata all’oreficeria argenteria e gioielleria, e lo fa confermando il carattere di spiccata internazionalizzazione che la pone come eccellente occasione di contatto per i produttori italiani con operatori di ogni parte del mondo. Sarà infatti nutritissima la presenza di buyer internazionali, oltre 250, provenienti da tutti i principali mercati del mondo, sia tradizionali che emergenti.

“Un’imponente azione di incoming – puntualizza Andrea Sereni, Presidente di Arezzo Fiere e Congressi – realizzata da Arezzo Fiere e Congressi con la compartecipazione della Camera di Commercio di Arezzo e di Toscana Promozione. Un lavoro capillare che conferma sempre più la vocazione internazionale della nostra Fiera e all’attenzione verso uno dei distretti più significativi dell’economia di questo territorio”.

Una grande opportunità per le aziende aderenti alla manifestazione che potranno contare sulla presenza di operatori provenienti da mercati consolidati, principali mercati di sbocco della produzione Made in Italy: 10 operatori da Dubai, ben 25 dagli Stati Uniti, e numerosi altri da Hong Kong e dall’Europa Continentale. Ma l’organizzazione ha puntato molto anche sulle nuove realtà in crescita e su quelle che tornano sulla cresta dell’onda: 50 gli operatori provenienti dal Medio Oriente ai quali andrà ad aggiungersi una numerosa delegazione francese e ancora una russa (a testimonianza di un mercato che ha ricominciato a marciare). Molto presente il Nord Europa e l’Est europeo che, pur non potendo ancora vantare numeri rilevanti, è uno dei più interessanti sbocchi futuri. 3 saranno i buyer provenienti dal Kazakistan, in pratica la totalità degli operatori “che contano” di un mercato ricchissimo. E poi Israele, con ben 9 delegati, Brasile, Messico e Argentina, a testimonianza di un’attenzione verso i mercati nuovi ed emergenti.

“Un parterre di assoluto livello, composto anche grazie a un lavoro sinergico con le aziende – sottolinea Raul Barbieri, Direttore di AFC – con le quali abbiamo condiviso un’opera certosina di selezione che ha portato alla scelta dei buyer e dei mercati di maggior interesse. Confermando quindi l’attenzione verso l’estero che, da sempre, rappresenta lo sbocco naturale per la produzione aretina e italiana”.

Fermo restando che è da annotare la crescita di importanti competitor, Estremo Oriente in testa, la produzione orafa nazionale in genere, e quella del distretto aretino in particolare, continuano a mantenere una leadership in termini di qualità e creatività. Un valore aggiunto che trova in Oroarezzo una prestigiosa passerella e una positiva occasione di business.

“Oroarezzo si pone come ideale strumento di sostegno per l’intero settore – spiega Sereni – e al tempo stesso rappresenta un’opportunità di sviluppo non indifferente per l’indotto. La Fiera significa molto per il nostro territorio che dell’arte orafa ha fatto un vero e proprio fiore all’occhiello”.

Riflettori puntati quindi su un’edizione che si presenta con buoni auspici.

“Le prospettive sembrano davvero interessanti – conclude Barbieri – Possiamo contare su una macchina organizzativa e un format ormai consolidati. Ci tengo inoltre a ribadire il rapporto fuori dal comune che in questi anni la nostra struttura ha intessuto con le aziende espositrici e che, a nostro avviso, costituisce un enorme valore aggiunto. Avere obiettivi e valori condivisi ci ha portati a sviluppare un percorso di crescita e buoni risultati che faremo di tutto per ribadire”.