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Recupero credito: una proposta concreta per aiutare le imprese

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Recupero credito: una proposta concreta per aiutare le imprese
Donella Mattesini

“Intervenire per rendere più agevole e meno onerosa la procedura di recupero del credito, anche assumendo iniziative normative che prevedano la possibilità che l'onere erariale sia corrisposto successivamente al recupero e sulla base della somma effettivamente recuperata”. Questa la proposta contenuta in un’interrogazione che i deputati Pd Donella Mattesini e Albero Fluvi hanno presentato al Ministro dell’economia e delle finanze.
“L'allungamento dei tempi di pagamento e l'onerosità delle procedure per il recupero dei crediti stanno minando la liquidità delle piccole e medie imprese costrette a ricorrere a prestiti bancari per finanziare l'attività – ricordano i due parlamentari. Il mancato pagamento dei crediti costa alle imprese attorno ai 10 miliardi di euro l'anno; un importo di cui le imprese, soprattutto quelle piccole, devono farsi carico per far fronte alla mancanza di liquidità provocata dal ritardo nell'incasso delle fatture”.
Percorsa senza successo la via stragiudiziale, il creditore si trova costretto a intraprendere quella giudiziale per tentare di recuperare il credito vantato con conseguente aggravio di oneri, costi e tempi. Spesso la mancanza di beni pignorabili rende «sconveniente» avviare l'azione giudiziaria, anche perché in caso di esito negativo sarà il creditore a sopportare le spese legali e quindi, per somme irrisorie, si abbandona spesso l'azione legale e solo in caso di crediti di importo elevato potrebbe essere utile procedere comunque con l'azione legale, al solo fine di portare in detrazione i crediti insoluti .
In Italia servono 1.210 giorni per tutelare un contratto, contro 394 in Germania, 389 in Gran Bretagna e 331 in Francia; rispetto alla media di 518 dei Paesi Ocse, si tratta di 692 giorni in più (1 anno 10 mesi e 27 giorni).
“In questo contesto – scrivo Mattesini e Fluvi – è naturale che le imprese chiedano un intervento per recuperare competitività. La lentezza della giustizia sottrae alle imprese risorse per 2,2 miliardi di euro, oltre ai mancati introiti per la fuga degli investitori esteri, non incentivati ad investire in Italia”.
Mentre all'estero le aziende incassano in 12 mesi, in Italia bisogna attendere in media oltre 3 anni o accettare accordi al ribasso, chiedono nel contempo prestiti per sopravvivere. Le ingenti somme che il creditore è costretto ad anticipare per l'azione legale possono disincentivare il recupero del credito e permettere ai debitori di continuare ad operare sul mercato rimanendo insolventi e    spesso a seguito di transazione tra le parti il recuperato è inferiore alla cifra iniziale e pertanto l'onere erariale pagato anticipatamente sul totale del credito rimane a carico del creditore.
Da qui la richiesta l Ministero di contribuire a rendere meno problematico il recupero del credito facendo pagare l’onere erariale a credito recuperato.