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Reintroduzione di anguille nei torrenti del Parco delle Foreste Casent

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Reintroduzione di anguille nei torrenti del Parco delle Foreste Casent

Nell’ambito del progetto per la reintroduzione di alcune specie di pesci di interesse prioritario nel Parco Nazionale, finanziato dalla Regione Toscana con i fondi per la biodiversità e ancora in via di completamento, è stato previsto un piccolo intervento di reintroduzione di anguille, che pur non essendo prioritarie rappresentano una specie fortemente minacciata dalle interruzioni fluviali che ne impediscono la risalita dal mare, e sono perciò tutelate dalla Unione Europea, la quale invita le regioni a predisporre appositi piani di immissione di anguille per ristabilire livelli minimi di popolazione, monitorando al tempo stesso la loro capacità di tornare al mare per concludere il ciclo riproduttivo.

L’ente Parco ha dunque deciso di liberare circa duemila avannotti di anguille, nei torrenti Staggia e Archiano e nei rispettivi affluenti.

Le operazioni sono state condotte giovedì 19 luglio in collaborazione con la Provincia di Pisa che ha fornito il materiale da semina proveniente dall’Incubatoio Provinciale (referente dott. Vito Mazzarone) e con la presenza del CIRSPE (dott. Andrea Bartali e dott. Massimo Guerrieri) che ha curato la cattura ed il primo accrescimento delle ceche . Le anguille sono marcate con blastomeri (una macchia di colore rosso o arancio è stata fissata nell’addome) e con bagno antibiotico, così che anche a molti anni di distanza si possa riscontrare la dispersione delle anguille verso il mare.

L’azione in oggetto s’inserisce nel programma del Parco Nazionale in materia di tutela del patrimonio ittico e degli ecosistemi fluviali in generale, e s’integra con quanto previsto nella bozza di regolamento, ancora all’esame del Consiglio Direttivo prima della fase di confronto con i portatori d’interesse, in materia di gestione della fauna ittica. L’ambizione dell’Ente Parco è dunque quella di riuscire, attraverso i progetti di conservazione e le norme regolamentari, ad adempiere pienamente il proprio mandato di conservazione degli ecosistemi fluviali e torrentizi interni al Parco.