Dichiarazione di Roberto Barone, capogruppo Italia dei Valori: "Incredibile. Sono passati quasi quindici mesi dal referendum e all’improvviso il Sindaco dichiara che intende intraprendere “un percorso condiviso sugli indirizzi da seguire per il riordino del servizio idrico conforme alla volontà dei referendum”.
Cosa succede? Probabilmente negli ultimi giorni una folgorazione ha reso il nostro sindaco decisionista, anche se solo a parole e in politichese, e gli ha fatto dimenticare tutte quelle volte in cui in Consiglio Comunale si è opposto irritato, insieme con il suo partito, alle richieste e sollecitazioni che gli rivolgevo con atti di indirizzo e interrogazioni.
Bisogna ricordargli purtroppo che dopo il referendum, già il 2 agosto dell’anno scorso, un atto di indirizzo firmato dai quatto partiti della ex maggioranza lo impegnava a intervenire anche in merito alla eliminazione del profitto dalle tariffe. Ma lui, niente. In seguito, anche una mia interrogazione e un altro mio atto di indirizzo presentato il 29 novembre, non sortivano effetto, anzi egli aveva modo di affermare che era “inutile rivolgersi al sindaco”. E infine, soltanto un mese fa, il 24 luglio, ancora un acceso dibattito e ancora una bocciatura, grazie all’astensione del PD, per l’atto con il quale proponevo di aderire alla campagna di obbedienza civile portata avanti dal Comitato Acqua Pubblica e lo sollecitavo ancora una volta affinché si attivasse con tutte le azioni necessarie per ottenere l’eliminazione della componente relativa alla “adeguata remunerazione del capitale investito”.
Se poi aggiungiamo che in questi giorni, sceso in campo a difesa di Arezzo provincia, ha espresso anche l’intenzione di poter bloccare l’inceneritore, quando fino al giorno prima ha sempre sostenuto che nulla poteva decidere in merito, diventa ancora più concreta l’ipotesi della folgorazione. Altrimenti, cosa resterebbe da pensare: forse un remake con il miraggio della candidatura alle prossime elezioni politiche?"