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Screening al colon retto per 80mila aretini

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Screening al colon retto per 80mila aretini

Per 50.000 italiani, ogni anno c’è una nuova diagnosi di cancro al colon-retto. Il nostro paese è al primo posto in Europa, con una mortalità purtroppo ancora oggi elevata sia negli uomini che nelle donne. Un autentico “flagello”, che nella nostra provincia vede il tumore del colon-retto, da molti anni, superare il tumore dello stomaco.

Anche questo tipo di tumore, per il quale oggi esistono terapie chirurgiche e mediche, può essere combattuto individuandolo precocemente. “Da oltre 10 anni – spiega Fabrizio Magnolfi, direttore della Gastroscopia ed Endoscopia Digestiva – la nostra Asl ha puntato sulla prevenzione di questo tumore mediante una campagna di screening oncologico programmata assieme alla Regione Toscana. Un'azione di sanità pubblica, con la quale la popolazione sana (cioè senza disturbi intestinali), in età ritenuta a rischio (dai 50 ai 70 anni) viene contattata e invitata a sottoporsi ad esami gratuiti. Lo screening – prosegue Magnolfi – prevede la ricerca nelle feci del sangue occulto, cioè quello non visibile ad occhio nudo, mediante un semplice esame: nel caso di positività a tale indagine viene proposta una colonscopia per individuare la causa del sanguinamento, che non sempre, per fortuna, è un tumore”.
Ogni anno la Asl 8 invita circa 35.000 persone ad eseguire il test per il sangue occulto fecale (quasi 330.000 i soggetti, di etá tra 50 e 70 anni, che sono stati invitati dal 2001 ad oggi). Nel 2010 sono state invitate ben 37.566 persone della provincia di Arezzo: la popolazione della nostra Asl è quella di tutta la Toscana che ha meglio risposto all'invito, con oltre il 61% di adesioni (rispetto al 51% della media regionale). Un risultato che, in gran parte, è dovuto al coinvolgimento ed all’impegno nello screening dei Medici di Medicina Generale. “Nei soggetti positivi al sangue occulto – informa Magnolfi – è stato proposto di eseguire una colonscopia, esame oggi da noi effettuato in sedazione e quindi indolore (oltre 7000 colonscopie di screening sono state effettuate dal 2001 ad oggi). Così nella nostra provincia, solo negli ultimi tre anni sono state eseguite 2500 colonscopie, che hanno consentito la diagnosi di 96 cancri: 36 nel 2008, 29 nel 2009 e 31 nel 2010. Si tratta quasi sempre di tumori in fase iniziale (ed infatti ancora asintomatici), cioè di piccole dimensioni e pertanto curabili chirurgicamente.”
Il tumore del colon nasce quasi sempre da un polipo, cioè da una escrescenza dell'intestino che impiega un lungo tempo, circa 10 anni, per degenerare in un tumore maligno. Quindi, trovare e togliere con la colonscopia un polipo puó prevenire la formazione del cancro del colon.
Ancora dati: in provincia di Arezzo, grazie allo screening oncologico, sono stati trovati, ed asportati con l'endoscopia, 833 polipi negli ultimi tre anni: 276 nel 2008, 313 nel 2009 e 244 nel 2010.
Complessivamente la Asl aretina è tra quelle di tutta la Toscana che è da più tempo, più attivamente, e con successo, coinvolta nel progetto di screening del tumore del colon-retto, un riconoscimento assegnato anche dall’Istituto S. Anna di Pisa che monitora le attività sanitarie di molte regioni italiane.

“Di fronte a questa situazione – insiste Fabrizio Magnolfi – visto la bontà delle attività di ricerca preventiva, adesso dobbiamo andare anche alla “caccia” di quel 39% di aretini che non aderiscono allo screening. Due quinti della popolazione che, le statistiche ce lo dicono chiaramente, aumentano per loro stessi enormemente l’insorgenza di tumori del colon retto, che poi sarà scoperto quando le possibilità di cura e guarigione si ridurranno tantissimo.”

Un appello che è alla base del convegno pubblico organizzato per giovedì prossimo (10 maggio) nella sala dell’Eden di Arezzo, per discutere delle strategie migliori in termini di organizzazione dello screening e di ricerca e cura di questo tumore. Una giornata di lavori divisa in due parti, con il mattino dedicato agli interventi di specialisti provenienti da tutta Italia e il pomeriggio ad un incontro con la cittadinanza, alla presenza, fra gli altri, degli amministratori locali, dell’assessore regionale Scaramucia, del direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità Monica Bettoni, del direttore dell’Istituto Toscano Tumori e dell’Ispo Amunni, e del presidente del Calcit Giancarlo Sassoli.