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Tevere e diga di Montedoglio in bici

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Tevere e diga di Montedoglio in bici

Descrizione della gita. “MONTE D'OGLIO, MONTEDOGLIO, già MONTE D'ORO (Mons Auri) nella Val Tiberina – Castello con chiesa parrocchiale (S. Martino) filiale della pieve di Micciano, nella Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a ponente-maestrale di Sansepolcro, testé d'Anghiari, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
La rocca situata sul poggio di Montedoglio, fu denominata Castiglione di Fatalbecco; ne fia improbabile che, dall'aspetto metallico color di bronzo del gabbro diallagico, esistente in questo poggio sulla sinistra del Tevere, fosse dato al medesimo il nome di Monte d'Oro.”
Così apre il Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana di E. Repetti (scritto tra il 1833 e il 1846) nel descri-vere la località della nostra sedicesima cicloescursione che si svolgerà intorno al Lago di Montedoglio. Invaso artificiale prodotto dalla omonima diga, progettata per il Piano irriguo dell'Italia Centrale nel 1971, ma utilizzata anche a scopo idropotabile. Arezzo e progressivamente la Valdichiana attingono acqua da questo invaso che oggi mostra qualche pro-blema dopo le note vicende del 29 dicembre 2010 (crollo del muro di sfioro).
Come appare nella foto aerea sopra costeggeremo, con saliscendi, il lago sia ad ovest che ad est soffermandoci a fotografare magnifiche vedute di questo ambiente che artificiale non sembra più. Nell’ultima parte dell’anello, quando la temperatura è più alta (si spera in una bella giornata), percorreremo l’Area Naturale Protetta di Interesse locale denominata Golene del Tevere godendo del refrigerio della vegetazione e delle acque zampillanti del Tevere in un ambiente naturalizzato dopo gli invadenti scavi di inerti necessari alla costruzione della diga.
PROGRAMMA

08,30 – Ritrovo Stazione Ferroviaria di Arezzo e formazione dei gruppi in auto (prenotazioni: Massimo 333. 4757202 per conoscere le necessità di trasporto e le disponibilità di trasporto).
09,00 – Partenza per Motina in auto. Arrivo verso le 9,45.
10,00 – Partenza in bici lungo la strada provinciale 48 fino a Formole, poi regionale 3b fino a Sansepolcro. Attraversato il Tevere prenderemo il percorso ciclopedonale lungo il fiume, adiacente al sentiero 14 del CAI, che ci riporta sotto la diga in terra battuta nei pressi di Motina.
13,00/13,30 – Spuntino al sacco lungo il percorso in luogo adatto.
15.30/16.00 – Si riprende le auto per tornare ad Arezzo.

Informazioni logistiche. Lunghezza dell’escursione ~ 40 Km. Percorso in saliscendi di media difficoltà. È necessaria una bici con cambio, con buone gomme e ben gonfie: una parte del tracciato è sterrato e dissestato. Indispensabile avere camere d’aria di scorta. LA PARTECIPAZIONE E’ LIBERA E GRATUITA, chi lo desidera può associarsi al circolo FIAB Arezzo in occasione della pedalata.

IMPORTANTE: si raccomanda di leggere IL DECALOGO FIAB PER I PARTECIPANTI in allegato!
Circolo Amici della Bici di AREZZO
c/o Centro Francesco Redi via della Fioraia 17
tel. 0575 22256, e-mail [email protected] – http://adbarezzo.altervista.org

“DECALOGO” FIAB – AMICI DELLA BICI AREZZO – COME COMPORTARSI NELLE CICLOGITE
Insieme… senza fretta
Alle gite di Fiab … si pedala in allegra compagnia, si fanno nuove amicizie e si conosce il territorio percorrendo strade secondarie, senza correre e fermandosi quando occorre. Chi vuole andar forte, si stanca ad aspettare gli altri, non vuole osservare il comportamento necessario per pedalare in gruppo… non deve venire.

Con un'associazione
Fiab … è un'Associazione, non un'Agenzia Turistica. Gli accompagnatori sono tutti volontari, non retribuiti e non qualificati, che desiderano divertirsi come gli altri.
Pertanto i partecipanti collaborano, osservano le regole e il programma, si arrangiano con la bici e, se possono, danno volentieri una mano a chi è in difficoltà. Accettano con un sorriso eventuali contrattempi!

Sulle strade… non ci siamo solo noi
L’associazione Fiab … non è in grado di diminuire i normali rischi connessi alla circolazione su strade aperte al traffico. Ogni partecipante deve assumere in proprio tali rischi e comportarsi con prudenza, osservando le normative vigenti.

Attenzione ai pericoli
Gli accompagnatori, anche se talvolta lo fanno, non possono segnalare tutte le situazioni di pericolo che si trovano su un percorso (ad es. traffico elevato, discese, strade accidentate). Ogni partecipante è in grado di percepirle da se’ quando presta la dovuta attenzione alla strada.

Conosco il programma… fa per me?
Ogni partecipante si informa preventivamente sul programma e sul percorso (chilometri, dislivelli e difficoltà). Gli accompagnatori non sono in grado di intervenire in caso di particolari difficoltà (fisiche, meccaniche, ecc.). Pertanto partecipa quando è sicuro di poter compiere la gita anche in assoluta autonomia.

Quando parla il capogita
Tutti i partecipanti devono ascoltare attentamente il capogita quando, alla partenza o durante il tragitto, da indicazioni ed informazioni. Se qualcuno, per disattenzione o suo allontanamento, non sente le istruzioni, non può poi lamentarsi delle eventuali conseguenze.

La mia bicicletta è ok?
Assicuratevi che la bicicletta sia in perfetta efficienza: i pneumatici in buono stato, le gomme gonfie, il cambio funzioni, i freni a posto, il sellino all'altezza giusta, di avere al seguito almeno una camera d’aria di scorta e il necessario per riparare una piccola foratura.
L’associazione Fiab durante le gite può darvi una mano in caso di foratura (meglio se ve la cavate da soli), non possono invece rimediare alle inevitabili conseguenze di una vostra cattiva manutenzione del mezzo. La bici in buono stato è anche una questione di rispetto verso gli altri partecipanti.

Gli orari
Venire 5 minuti prima della partenza con l'equipaggiamento previsto (es: colazione al sacco, camera d'aria).

Come si pedala durante la gita?
Non superare mai l'incaricato a guidare il gruppo (chi lo fa rischia di seguire strade non previste portandosi dietro altre persone).
Non attardarsi in coda rispetto alla "scopa", e non lasciare troppo spazio dal ciclista che precede per rimanere uniti.
Se si imbocca un'altra strada e ci si accorge che le persone dietro di noi non arrivano, fermarsi a segnalare la direzione.
Fermarsi tutte le volte che il capogita lo ritiene necessario (per aspettare chi va piano o altra evenienza) e ripartire solo al via del capogita.
Durante le soste mettersi in disparte e non invadere la strada.
Procedere in "fila indiana" (come previsto dal codice della strada), prestando particolare attenzione in caso di traffico pesante.
Prima di fare brusche frenate accertarsi che chi segue sia a distanza di sicurezza.
Essere prudenti ed osservare tutte le norme del codice della strada.

Come ci si comporta “oltre” la bicicletta?
Dopo colazioni o spuntini non lasciare rifiuti in giro.
Non pedalare su prati, aiuole, ecc. e non molestare piante, alberi, animali, ecc. ecc.
Non fumare in luoghi chiusi (edifici e mezzi di trasporto), quando si mangia in compagnia e in zone naturalistiche.