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Toni Capuozzo si racconta al Giardino delle IDEE

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Per i bambini le cose brutte e pericolose hanno un fascino particolare, ma spesso incomprensibile, per questo a volte fanno la domanda più semplice del mondo: “Perché?”.

Attraverso “Le guerre spiegate ai ragazzi” (Mondadori editore) strutturato per domande – una sorta di enciclopedia sulle guerre – il giornalista e volto noto della televisione TONI CAPUOZZO cerca di rispondere a tante possibili domande, non soltanto dei ragazzi.

Sabato 26 maggio 2012 alle ore 17.00 nella consueta e splendida Sala delle Muse del Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo in via San Lorentino, 8 e con ingresso assolutamente libero e gratuito TONI CAPUOZZO sarà ospite del Giardino delle IDEE.

Ad introdurre e moderare l’incontro Antonella di Tommaso e Barbara Bianconi accompagnate da Paolo Cambrai.

Toni Capuozzo inizia l'attività di giornalista nel 1979, lavorando a Lotta Continua, per la quale segue l'America Latina, e diviene professionista nel 1983.

Dopo la chiusura di Lotta Continua scrive per il quotidiano Reporter e per i periodici Panorama Mese ed Epoca. Durante la Guerra delle Falkland (1982) ottiene un'intervista esclusiva al grande scrittore Jorge Luis Borges.

Successivamente, si occupa di mafia per il programma Mixer di Giovanni Minoli.

È inviato per la trasmissione L'istruttoria.

In seguito, collabora con alcune testate giornalistiche del gruppo editoriale Mediaset (TG4, TG5, Studio Aperto), seguendo in particolare le guerre nell'ex Jugoslavia, i conflitti in Somalia, in Medio Oriente e in Afghanistan.

Vicedirettore del TG5, dal 2001 cura e conduce Terra!, il settimanale del TG5.

Attualmente tiene tre rubriche sulla carta stampata: una sul quotidiano Il Foglio, una sul mensile del Touring Club Italiano, una su Riders.

Capuozzo non ha mai sognato di fare il cronista di guerra.

“Al contrario volevo fare il marinaio” ricorda spesso.

Sta di fatto che dopo un viaggio in Nicaragua ha presentato del materiale ad un giornale e così ha iniziato a scrivere di guerra.

Comincia la sua esperienza di inviato nell’ex Jugoslavia, in Somalia, in Medio Oriente e in Afghanistan.

“Mi interessa raccontare di guerra perchè è una specie di seduta psicanalitica collettiva, dove tutte le convenzioni normali crollano” ricorda in molte interviste.

Dalla guerra è tornato cambiato perché la guerra, come una malattia, insegna il vero valore delle cose, rivela te a te stesso, toglie molte illusioni.

Oggi pur essendo vicedirettore del TG5 e conduttore di “Terra!”, continua a fare l’inviato perché la vita di redazione lo annoia e perché negli anni ha stabilito molte amicizie all’estero, in particolare nell’ex Jugoslavia.

Nel suo nuovo libro, intenso, emozionato ed emozionante, Toni Capuozzo descrive il momento del ritorno a casa come il più difficile, il disagio di tornare alla normalità.

Un momento, il rientro a casa, che consente di comprendere fino in fondo che non tutto ciò che abbiamo è scontato e che “passeggiare senza che nessuno ti spari è una delle cose più belle del mondo”.

Capuozzo scrive che “si racconta la guerra per liberarsi dal dolore di ciò che si vede, come quando abbiamo un segreto, lo custodiamo, ma appena lo raccontiamo a un amico, o ai genitori, ci sentiamo un po’ sollevati. In fondo si insegue l’illusione che far conoscere la sofferenza della guerra sia un modo per fermarla”.

“Le guerre spiegate ai ragazzi” è un libro bellissimo, intenso.

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