“Arezzo ha i requisiti per continuare ad esistere. Questo dice l’ultimo dato Istat reso disponibile, per quanto riguarda la popolazione residente. Sappiamo, però, che il decreto sulla spending review indicava come riferimento i dati del Censimento, i quali – in attesa che diventino definitivi quelli del 2011 – rimanderebbero addirittura al 2001. Se pensiamo a cosa era Arezzo nel 2001 e a cosa è oggi, comprendiamo bene che sarebbe del tutto assurdo pretendere di cancellare una Provincia con 200 anni di storia facendo riferimento ad un dato che niente ha a che vedere con il presente. La realtà, però, ci dice che tra dieci giorni – se il Governo rispetta i termini indicati – il Consiglio per le autonomie della Toscana si troverà a dover affrontare la questione della riorganizzazione delle nuove province. E’ li che vedremo cosa pensano i sindaci di questo territorio, cosa pensa la Regione, e le altre Province della Toscana. Di sicuro, Arezzo è ancora pienamente in gioco. Non possiamo farci espropriare una decisione che deve spettare al territorio, perché questo dice la Costituzione e non certo io. Visto che il processo di aggregazione dovrà essere aperto – e lo sarà di qui a poco – io credo che dobbiamo essere protagonisti delle scelte che saranno fatte; e quando dico dobbiamo, parlo da cittadino di questo territorio e non da Presidente della Provincia”.