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Vasai: Autonomia di Arezzo frutto dell’impegno di tutto un territorio

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Vasai: Autonomia di Arezzo frutto dell’impegno di tutto un territorio

“Con il riconoscimento dei parametri di Arezzo come Provincia autonoma il Governo non ci ha fatto un regalo, ma più semplicemente si sono finalmente e responsabilmente presi i numeri per quello che sono”. Il Presidente della Provincia Roberto Vasai, nella conferenza stampa convocata subito dopo la divulgazione dei contenuti del decreto del Governo che disegna le nuove Province, non vuole festeggiare un risultato, ma dare atto ad un intero territorio di essersi mobilitato a difesa delle proprie prerogative. “Ritenevo, e l'ho sempre detto, che l'ipotesi di una mega Provincia della Toscana del sud fosse un mostro amministrativo, perché un ente per funzionare deve avere dimensioni accettabili ed un'omogeneità che viene sia dalla storia che dal presente – ha affermato Vasai. Noi abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto nell'interesse della comunità locale e il riconoscimento della nostra istanza da parte del Governo è la dimostrazione che avevamo ragione a chiedere la salvaguardia dei diritti di questo territorio. Sono molti i ringraziamenti che devo fare a chi si è impegnato in una battaglia che abbiamo portato avanti con serenità, ma anche con durezza: dalle forze economiche a quelle politiche, sia di maggioranza che di opposizione, dai comitati di cittadini ai dipendenti della Provincia ed al nostro Vescovo Monsignor Fontana, che si è messo subito al nostro fianco. Consentitemi di dare atto in particolare al Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani, che si è speso fin dall'inizio in questa battaglia a differenza di quanto hanno fatto molti sindaci dei Comuni capoluogo della Toscana, ed al Prefetto la cui lettera al Ministero sul numero reale degli abitanti del nostro territorio ha fatto indubbiamente breccia. Devo oggi apprezzare anche il lavoro della Regione e del suo Presidente Enrico Rossi che, dopo quello che giudico un'iniziale sbandamento, ha preso atto delle nostre ragioni e le ha sostenute. Adesso restano ovviamente molte questioni aperte, a partire da quella del metodo di elezione degli organi delle nuove Province; io ritengo che allontanare i cittadini dalla democrazia sia sempre un errore, oltretutto in un paese nel quale i nominati sono già troppi, e che un ente eletto indirettamente abbia meno autorevolezza, che sarà invece necessaria per gestire materie delicate. Ora infatti le nuove Province devono essere messe in grado di svolgere i compiti che sono loro affidati dalla legge, e se non si creeranno le condizioni perché ciò sia possibile vuol dire che non esiste una volontà riformatrice, ma solo un disegno per delegittimare le autonomie locali”, ha concluso Vasai.