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Allagamenti ed esondazioni

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Arezzo, 30 gennaio 2013 – Gli ultimi mesi hanno registrato, nella Val di Chiana Aretina, intense e abbondanti precipitazioni con allagamenti e allarmi. Una situazione che, se è stata complessa sul momento, ha poi permesso di conoscere meglio le criticità del territorio alla luce dei recenti mutamenti climatici (in particolare il ripetersi di acquazzoni che scaricano grandi quantitativi di acqua in tempi molto brevi). Le piogge hanno confermato, prima di tutto, l’importanza degli interventi di manutenzione a cura del Consorzio di Bonifica Val di Chiana Aretina: sul reticolo in gestione a questo ente non si sono infatti state rotte di arginature né particolari problematiche. Anzi, proprio la realizzazione di alcuni lavori mirati ha potuto scongiurare il verificarsi di crolli arginali e allagamenti.
Più critica la situazione del reticolo privato, ovvero quello minore, non in carico al Consorzio di Bonifica, che comprende i fossi dei campi e le fossette stradali. Questo ha subito modifiche consistenti con la progressiva urbanizzazione e l’abbandono di alcune coltivazioni. Necessiterebbe quindi di una consistente manutenzione straordinaria da parte dei proprietari per evitare allagamenti. Problematiche di questo tipo si sono verificate più volte, ad esempio, a nord dell’ex-zuccherificio di Castiglion Fiorentino, nella zona di Cesa nei bacini del Rio del Basso e del Rio Viallesi (che si riempiono di sedimenti a ogni evento di piena), a sud ovest di Foiano, nell’area adiacente a via Tarlati ad Arezzo e nelle zone di pianura comprese tra Ristradella e il Canale Maestro della Chiana, dove molte fossette stradali e il reticolo privato sono abbandonati. In tali aree si registrano allagamenti anche per piogge modeste. Problematica anche la situazione nelle zone adiacenti al torrente Frassina ad Arezzo, presso via Buonconte da Montefeltro, o al Torrente Valtina di Bagnoro. Qui Comune di Arezzo e Provincia hanno comunque già programmato importanti interventi strutturali.
Per la struttura stessa della Val di Chiana, tutto il reticolo di acque basse deve scaricare in un unico canale, il Canale Maestro della Chiana. Le zone più critiche sono dunque quelle di pianura, in prossimità dei grandi canali arginati della bonifica, e quelle maggiormente urbanizzate, dove il reticolo fognario entra spesso in crisi. Alcuni esempi sono nel Cortonese, nella zona di La Fratta e Camucia. Anche qui le amministrazioni competenti hanno programmato alcuni interventi strutturali: si pensi al Reglia dei Mulini a Camucia o ai lavori che il Comune di Castiglion Fiorentino ha previsto presso Cappella Brocchi. Il Consorzio, da parte sua, svolge regolarmente la manutenzione del Reglia e del suo affluente, ma la riduzione del rischio idraulico può avvenire solo con interventi strutturali.
«Il Consorzio – spiega il commissario del Consorzio Val di Chiana Aretina, Paolo Tamburini – è parte della macchina di Protezione Civile e riceve tempestivamente dalla Provincia di Arezzo avvisi meteo e segnalazioni. Il Consorzio interviene direttamente e autonomamente in emergenza e mette a disposizione la propria competenza in materia idraulica e la conoscenza del reticolo idrografico. I cittadini possono inoltrare le proprie segnalazioni attraverso la Protezione Civile o rivolgersi direttamente al Consorzio al numero 0575 355030. Qualunque dissesto provocato da eventi alluvionali agli alvei e alle arginature deve essere segnalato al Consorzio, che ne fa una valutazione. La segnalazione di dissesti sui corsi d’acqua è importante non solo in momenti di emergenza: occorre indicare sempre cedimenti, crolli o tane di animali sulle arginature, che possono assumere dimensioni importanti e pericolose anche in brevissimo tempo».