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Amministratrici aretine sottoscrivono il ‘Manifesto dell’8 marzo 2013

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Amministratrici aretine sottoscrivono il ‘Manifesto dell’8 marzo 2013

Un otto marzo che riconsegni il giusto senso alla Giornata Internazionale delle Donne. Con questo spirito l'Assessore provinciale alle Pari Opportunità Carla Borghesi e le cinque Sindache elette nel territorio provinciale hanno presentato nella conferenza stampa che si è svolta nel palazzo della Provincia un documento dedicato alle tematiche di genere da diversi punti di vista. “Quest’anno, più che mai, è necessario che le Istituzioni diano un messaggio equilibrato e sobrio attraverso un momento di riflessione pubblica su alcuni semplici punti su cui impegnarsi, nell’ambito delle proprie competenze, dentro gli Enti pubblici”, ha spiegato l'Assessore Borghesi. Il primo punto, illustrato dalla Sindaca di Civitella Ginetta Menchetti, è quello della rappresentanza politica paritaria: “ognuna sul proprio territorio deve agire per cercare di apportare cambiamenti sostanziali sulla partecipazione attiva delle donne nella politica. Avvertiamo la necessità di una trasformazione e di un profondo rinnovamento che colmi il gap culturale che avvicina le donne alla politica”. Secondo punto è quello della sensibilizzazione sulla violenza di genere, come ha spiegato la Sindaca di Sansepolcro Daniela Frullani: “la violenza sulle donne non è una questione privata, ma politica e non va affatto affrontata come un’emergenza o un fatto di ordine pubblico, ma va arginata attraverso il cambiamento culturale che riguarda la relazione uomo – donna. La scuola rappresenta senza dubbio un luogo privilegiato per la costruzione di una identità di genere e riveste un ruolo fondamentale nel combattere gli stereotipi attraverso l’acquisizione di conoscenze, l’educazione all’affettività, alla condivisione, al rispetto delle differenze e alla gestione pacifica dei conflitti”. Terzo obiettivo del documento è quello del rafforzamento dei servizi esistenti per le donne vittime di violenza. “Negli anni – ha affermato Paola Prizzon, Sindaca di Pergine – molto è stato fatto per dare vita a servizi di prima accoglienza a donne vittime di violenza. Attualmente sono presenti in tutte e cinque le zone socio sanitarie del territorio sportelli di ascolto, che rischiano di essere soppressi a causa del momento storico particolarmente difficile e di una conseguente revisione politica dei finanziamenti che non dotano le amministrazioni locali di fondi sufficienti da destinare alle vittime di violenza. È però fondamentale impegnarsi affinché i servizi esistenti continuino ad avere la possibilità di dare un servizio di accoglienza, ora più che mai, indispensabile”. La Sindaca di Monte San Savino Margherita Scarpellini ha invece sottolineato l'importanza di dare stimolo ad una maggiore condivisione del lavoro di cura: “le donne sono ancora troppo spesso lontane dalla vita pubblica perché assoggettate a regole sociali non scritte ma costantemente applicate. Creare una cultura di condivisione di ruoli scevra da pregiudizi deve essere l’elemento fondante di un progetto politico che dia alle donne e agli uomini le stesse opportunità di vivere la sfera pubblica e la sfera privata con uguale partecipazione”. Sulle politiche attive per l’occupazione femminile si è invece soffermata la Sindaca di Castelfranco di Sopra Rita Papi: “la presenza delle donne nel mercato del lavoro è inferiore rispetto a quella maschile e, anche laddove le donne sono presenti, scontano una disparità salariale notevole. In momenti di difficoltà economica, per motivazioni soprattutto legate alla gestione del tempo, sono le prime a uscire dal mondo del lavoro. È importante sostenere politiche che favoriscano l’ingresso delle donne nei luoghi di lavoro, ma è altrettanto fondamentale dar vita ad iniziative che consentano la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, che devono essere frutto della condivisione tra tutti i soggetti del territorio”. Il documento sottoscritto, dal titolo “Manifesto dell’Otto Marzo 2013”, sarà promosso in tutto il territorio provinciale con l’ulteriore impegno che possa divenire un patrimonio culturale comune.