Home Nazionale Anmil ‘cancella’ i più importanti monumenti italiani

Anmil ‘cancella’ i più importanti monumenti italiani

0

Roma, 11 ott. (Labitalia) – Domenica 13 ottobre, in occasione della giornata dedicata alle vittime del lavoro, l'Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) 'cancella' 21 tra i più importanti monumenti d'Italia con l'artista Franco Scepi, in occasione della giornata per le vittime del lavoro. "Scuoteremo – spiega il presidente dell'Anmil, Franco Bettoni – le coscienze di cittadini, istituzioni e media con questa provocatoria azione dell'artista Franco Scepi affinché venga data maggiore attenzione al fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali". Per questo, da Torino a Siracusa, il maestro Scepi e l'Anmil denunceranno con '# Cancellato' il loro dissenso verso l'indifferenza generale per un problema che tocca tutti i cittadini, i lavoratori, il mondo dell'economia e non può essere oggetto di contrattazione nei luoghi di lavoro, sorprendendo con un'installazione che coinvolgerà alcuni monumenti emblematici del Paese.La manifestazione principale giornata dedicata alle vittime del lavoro avrà luogo nella capitale con il patrocinio del Comune di Roma, e prevede alle ore 10 una singolare performance del maestro Franco Scepi che 'cancellerà' pubblicamente il monumento equestre del Marco Aurelio. Si terrà, invece, nella sala della protomoteca in Campidoglio, alle ore 10,30, al termine di una messa officiata alle 9 nella Chiesa di Santa Maria in Portico Campitelli dall'arcivescovo Vincenzo Paglia in memoria dei caduti sul lavoro."Il fenomeno degli infortuni sul lavoro e ancor più quello delle malattie professionali – ricorda l'Anmil in una nota – restano purtroppo relegati in poche righe nelle pagine delle cronache locali. Eppure, nel 2012 si sono ancora contati quasi 900 morti sul lavoro e sono stati denunciati 750.000 infortuni che hanno dato luogo a 40.000 invalidità permanenti". "Mentre – continua – sul fronte delle malattie professionali ancor più drammatico e sconosciuto, sono deceduti 396 lavoratori per malattie denunciate nel solo 2012, ai quali ne vanno aggiunti altri 1.187 per malattie professionali denunciate in anni precedenti, e il riconoscimento di oltre 17.000 casi di malattie professionali. Anche se va detto che negli anni l'Inail abbia registrato un trend moderatamente decrescente che, però, va tarato con la grave crisi occupazionale che stiamo vivendo".