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Arezzo, finanziamenti per chi apre un negozio o un laboratorio artigianale dentro le mura

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Arezzo, finanziamenti per chi apre un negozio o un laboratorio artigianale dentro le mura

Due milioni e mezzo di euro per riportare nel centro storico di Arezzo negozi, servizi e botteghe di artigiani. Li ha messi a disposizione BancaEtruria per sostenere le nuove aperture o i trasferimenti di piccole e medie imprese, accettando così di collaborare al progetto messo in piedi da Confcommercio e Cna per valorizzare la presenza delle attività economiche dentro le mura antiche della città.

“Imprese al Centro”, questo il nome del progetto, è nato nel 2012 proprio con l’obiettivo di ripopolare le strade e le piazze del centro storico. Prima, portando nuovi insediamenti economici all’interno dei fondi disponibili, poi – di conseguenza – attirando nuovi residenti con l’opportunità di abitare in luoghi accoglienti, sicuri, puliti e ben serviti. Perché da sempre le attività economiche, oltre ad essere vitali per la funzionalità del vivere urbano, sono perni importanti delle relazioni sociali e fungono da presidio sul territorio.

Finora, dall’idea di “Imprese al Centro” era nato un sito internet (www.impresealcentro.it), che forniva la mappatura dei fondi disponibili strada per strada (comprensiva di metrature, caratteristiche tecniche e stato di conservazione), i riferimenti delle agenzie immobiliari che li trattavano e perfino il censimento delle attività economiche già presenti nell’area. Tutto, insomma, per aiutare gli imprenditori – o aspiranti tali – interessati ad aprire un’attività in centro a trovare la collocazione ideale.

Adesso, il plafond di finanziamenti garantito da Banca Etruria mette le ali all’intero progetto perché offre finalmente agli operatori più strumenti e ragioni concrete per insediarsi nella città murata. I due milioni e mezzo di euro serviranno infatti a coprire le richieste di finanziamento per un massimo ad impresa di 70 mila euro, e comunque per un importo non superiore al 50% delle spese sostenute. Tra le caratteristiche più interessanti del prodotto finanziario “Imprese al centro”, la possibilità di pagare la prima rata addirittura dopo un anno, grazie ad un periodo di preammortamento variabile fino a 12 mesi. 5 anni la durata massima del prestito. In più, la garanzia della Banca si estende anche nei confronti dei proprietari dei fondi, che potranno contare sulla fidejussione rilasciata a copertura del canone di affitto dei locali.

Le novità di “Imprese al Centro” sono state presentate oggi (mercoledì 219 giugno) ad Arezzo nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato la presidente della Confcommercio aretina Anna Lapini con il vicepresidente Carlo Giannetti e il direttore Franco Marinoni, il presidente di CNA Andrea Sereni e il direttore commerciale di Banca Etruria Federico Baiocchi Di Silvestri.

“Le vetrine dei fondi commerciali sfitti, in triste aumento negli ultimi mesi, sono ferite aperte nel ventre della città”, ha detto la presidente della Confcommercio Anna Lapini, “anziché limitarci ai necrologi abbiamo scelto di correre ai ripari alleando commercio e artigianato quali primi attrattori di vitalità. La collaborazione di Banca Etruria è strategica per dare forza e operatività al nostro progetto comune, che punta al ritorno delle botteghe e dei negozi non solo nelle assi centrali dello shopping, come Corso Italia e le strade limitrofe, ma anche nelle aree dove le attività economiche sono scomparse da tempo. Perché riportare le imprese significa garantire uno standard di vita migliore anche ai residenti del centro storico, che oggi si sono drammaticamente ridotti”.

"Siamo convinti che la nostra città debba garantire un’offerta di alto livello, completa in ogni suo aspetto dalla cultura all’ambiente, dai servizi alla salute, passando soprattutto per un commercio sostenibile nel cuore della città", ha dichiarato Federico Baiocchi Di Silvestri, Direttore Commerciale Banca Etruria. "A tale scopo con il progetto Imprese al centro finanzieremo con un plafond di 2,5 milioni di euro il sostegno per nuove iniziative commerciali dentro le mura cittadine, un’opportunità sia per la crescita di nuovi business, sia per le realtà locali già esistenti che si troveranno ad operare in un ambiente vivo e dinamico. Un’impostazione che da sempre Banca Etruria porta avanti con convinzione e in armonia con i propri valori di banca popolare vicina al territorio".

“Tre elementi caratterizzano questa iniziativa”, commenta Andrea Sereni, presidente CNA Arezzo, “il primo è il fatto che puntare sulla parte antica di Arezzo significa attivare azioni per quelle imprese che trovano nel mercato locale uno dei loro principali sbocchi. Il secondo è il sostegno di Banca Etruria, a completamento di un cerchio virtuoso di collaborazione tra sistemi: commerciale, produttivo, creditizio. Il terzo è un segnale inviato all’Amministrazione comunale e all’intera città: siamo interessati ad essere coprotagonisti di un nuovo e strategico progetto di riconfigurazione e di rilancio della città di Arezzo, in modo particolare del suo centro storico. Possiamo rimanere sostanzialmente fermi su piccole azioni di contenimento della crisi oppure tentare di partire dalla crisi per progettare, tutti insieme, qualcosa di veramente nuovo e di positivo non solo per artigiani e commercianti ma per l’intera comunità aretina. Ed è a quest’ultima opzione che stiamo lavorando anche con questa iniziativa”.

Il progetto “Imprese al Centro” si pone anche obiettivi legati al rilancio dell’immagine della città sul mercato turistico: “l’Arezzo degli aretini e l’Arezzo dei turisti non coincidono e questo ha riflessi negativi sulla percezione dell’accoglienza da parte di chi viene da fuori”, ha spiegato Carlo Giannetti, vicepresidente della Confcommercio di Arezzo e primo promotore dell’iniziativa, “il nostro centro storico è drammaticamente diviso in due, sia per la conformazione orografica sia per motivi storici e sociali: in alto sta la parte monumentale, quella che i turisti visitano ma che è quasi priva di servizi; più in basso sta la zona più moderna ed economicamente più vivace, quella che frequentano gli aretini. Il giorno in cui riusciremo a ripartire omogeneamente ovunque la rete distributiva e di servizi daremo più forza competitiva al nostro turismo”.

“Abbiamo sempre saputo che per far tornare le imprese in centro storico non bastava mostrare le offerte immobiliari disponibili, anche perché se un tempo se ne sono andate avevano più di un motivo”, ha sottolineato il direttore della Confcommercio Franco Marinoni, “la mancanza di infrastrutture adeguate, dai parcheggi alla viabilità, nonché lo spopolamento progressivo hanno reso i centri storici inospitali per molte attività economiche, da noi come altrove. Ora che possiamo contare sul sostegno finanziario di Banca Etruria, sarebbe quindi auspicabile proseguire sulla strada degli incentivi coinvolgendo l’Amministrazione Comunale, alla quale chiediamo di valutare ulteriori forme di sostegno, come agevolazioni o sgravi sul pagamento delle utenze. Questo darebbe ancora più senso al nostro progetto”.

I partner di Imprese al Centro hanno poi lanciato al Comune ulteriori idee per la riqualificazione generale del centro storico: “sarebbe utile imporre ai proprietari dei fondi vuoti di mantenerne comunque puliti e decorosi i prospetti esterni, così come sarebbe auspicabile che le vetrine vuote venissero oscurate da una apposita vetrofania, magari riportante delle belle immagini della città”. Un’operazione “estetica” che, tuttavia, avrebbe effetti positivi sull’immagine complessiva della città. Perché anche la bellezza vuole la sua parte, perfino nel rilancio dell’economia.