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Aumento dell’iva, duro il commento della confcommercio

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“Stanno sacrificando il futuro delle imprese e di tanti lavoratori sull’altare del qualunquismo e della mancanza di strategie”. Lo dice con rabbia la presidente della Confcommercio aretina Anna Lapini, reduce dall’assemblea nazionale dell’organizzazione di categoria. Di fronte a migliaia di imprenditori del terziario provenienti da tutta Italia, il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato si è trovato in difficoltà, subissato dai fischi nel momento in cui parlava dell’impossibilità per il Governo di rimandare l’aumento dell’Iva. “Colpire i consumi non giova a nessuno”, ribadisce la presidente Lapini, “si ferma la crescita del Paese frugando nelle tasche delle famiglie e togliendo linfa vitale alle imprese”.

“Da mesi stiamo avvertendo dell’impatto catastrofico che l’aumento dell’Iva avrà sui consumi, quindi anche sulla produzione, già duramente messi alla prova. Ma ancora più devastante dell’impatto economico sulle tasche degli italiani – stimato in circa 130 euro all’anno per una famiglia di 4 persone – sarà l’impatto psicologico”, prosegue Anna Lapini, “sono troppi gli aumenti di tasse, tariffe e servizi pubblici che gli italiani stanno subendo, la gente ha paura del futuro e anche chi può spendere preferisce rimandare”.

“In questo clima di incertezza, in cui mancano segnali di attenzione per lo sviluppo, neppure misure come la detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni e l’acquisto di arredamento possono bastare a motivare le famiglie a spendere. Ma se i consumi si fermano, si fermano le imprese e con loro il lavoro”.

Nei prossimi giorni, Anna Lapini parteciperà a Roma ad un vertice straordinario convocato dalla Confcommercio per valutare provvedimenti urgenti. “Lavoriamo 165 giorni all’anno solo per pagare le tasse. Noi imprenditori ci sentiamo abbandonati, le nostre imprese sono solo vacche da mungere. Sentir parlare il Ministro Zanonato del paradosso dell'Imu applicata agli immobili strumentali, come nel caso degli alberghi, è stato sconfortante: sembra che – nonostante certe assurdità siano palesi a tutti – la politica non trovi il modo per liberare la crescita tagliando i costi inutili e puntando a lasciare nelle imprese quelle risorse che servono per crescere e stare sul mercato creando occupazione e ricchezza. Siamo pronti ad una mobilitazione nazionale perché la nostra voce sia ascoltata”.