Roma, 12 apr. (Adnkronos) – Più tecnologie dal dentista per ridurre i costi del cure, anche del 30%. Il tutto con più qualità e meno rischi. "L'investimento in tecnologia, al contrario di quanto molti credono, può essere un'arma anticrisi per gli odontoiatri, anche per dare una risposta concreta alla 'fuga' dei pazienti, attratti dal turismo dentistico a basso costo", spiega all'Adnkronos Salute Francesco Riva presidente di Biomatchoral (gruppo italiano di studio su biomateriali in chirurgia orale e medicina rigenerativa) che oggi aprirà a Roma il suo III congresso in cui si parlerà, tra l'altro, di impronte dentali digitalizzate; strumenti per realizzare protesi in tempo reale in studio; telemedicina per controlli a distanza; nuovi materiali che riducono le complicanze. Secondo l'esperto se il dentista si aggiorna molto dal punto di vista della strumentazione tecnologica, può offrire, oltre a cure di livello più elevato rispetto al passato, costi molto più bassi, "aspetto non secondario soprattutto in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando", sottolinea Riva. Nel corso del convegno "presenteremo alcune tecnologie avanzate, come, ad esempio, la possibilità di produrre in un'ora, attraverso un'impronta praticamente perfetta, acquisita da una telecamera digitale, una corona dentale, realizzata direttamente nello studio del dentista con un fresatore, o in un laboratorio vicino. Questo comporta una riduzione della filiera (meno tempo per le prove, per la realizzazione dell'impronta classica, per i passaggi dall'odontotecnico). Quindi meno costi". Questo sistema, inoltre, "può essere utilizzato in sala operatoria, per i disabili, ad esempio. E' possibile prendere l'impronta prima dell'anestesia generale e risvegliare il paziente con la protesi impiantata. O per pazienti con problemi di coagulazione e emofiliaci che, con l'impronta digitale, non corrono alcun rischio di sanguinamento per compressione della gengiva. Si evita così la terapia preparatoria che costa, per un emofiliaco, decine, di migliaia di euro". E un importante aiuto in questo senso arriva anche dai biomateriali innovativi. Come ad esempio un "polisaccaride, estratto dalle patate, che permette di fermare le emorragie. Si tratta di un presidio della chirurgia di guerra, usato anche in chirurgia vascolare e oncologica. Ora si utilizza in odontoiatria e ci permette di ridurre i rischi di complicanze, che possono essere molto costose. Quando c'è un'emorragia il rischio che l'ematoma si infetti è elevato. Fondamentale quindi controllare il sanguinamento. Questo permette anche tempi di intervento più rapidi", precisa. Un aiuto importante per ottimizzare tempi e costi arriva anche dalla telemedicina. "Durante il congresso ne dimostreremo praticamente l'utilità. Saremo collegati – spiega Riva – con uno studio odontoiatrico dove sarà presa un'impronta digitale dei denti di un paziente. In aula realizzeremo la corona in tempo reale, con un fresatore che potrebbe stare anche nello studio. La protesi sarà poi inviata con un pony per essere impiantata, in diretta congressuale, dopo un'ora, al paziente. Per dimostrare che non si sta parlando di fantascienza". La telemedicina, inoltre, "può avere anche una forte valenza di solidarietà, con la possibilità di seguire, anche da uno studio di Roma, un ambulatorio in Africa, ad esempio", spiega Riva sottolineando la sostenibilità economica per i singoli professionisti di un aggiornamento adeguato. "Oggi le tecnologie – spiega – costano meno che in passato. L'industria ha capito l'importanza di una maggiore diffusione di strumenti innovativi a costi più bassi. E anche i professionisti sono coscienti della necessità di fare investimenti a lungo termine. Non si può, infatti, di cercare di recuperare subito la spesa, se si vuole andare incontro al cliente, che, in caso di costi proibitivi, viene invece 'catturato' da proposte a più basso costo, meno garantite, ed è preda del turismo odontoiatrico low cost, di cui ben conosciamo i rischi", conclude l'esperto.
Articlolo scritto da: Adnkronos