Milano, 10 apr. (Adnkronos) – Bmw, The Walt Disney Company, Rolex e Google guadagnano i gradini più alti nella classifica tra le aziende con la più alta reputazione al mondo. I risultati del Global RepTrak 100, studio realizzato dal Reputation Institute e frutto di più di 55.000 interviste realizzate in 15 paesi, mostrano che al miglioramento di 5 punti della reputazione cresce del 7% la disponibilità dei consumatori a raccomandare un'azienda. ''Le aziende migliori come BMW e The Walt Disney Company -dice Kasper Ulf Nielsen, Executive Partner, Reputation Institute- lavorano sistematicamente sulla loro reputazione. La reputazione è integrata nella loro strategia e riescono a coglierne i risultati in termini di business''. Perché i leader sono al top della classifica? I migliori del Global RepTrak 100 hanno tre caratteristiche in comune: hanno una corporate story che tocca tutte e 7 le dimensioni della reputazione; coinvolgono gli stakeholder non solo a livello di prodotto ma anche a livello corporate; hanno una visione sistematica per integrare la reputazione nella presa decisionale. ''In Bmw -dice Bill McAndrews, responsabile della Corporate Communication di BMW per il gruppo- la fiducia è il pilastro su cui lavoriamo e che offre ai nostri brand il fondamento per crescere. Da anni coltiviamo relazioni con i nostri stakeholder basate su concretezza e affidabilità. Il risultato è una cultura della comunicazione basata su una continua fiducia''. L'impatto economico della reputazione è in cima ai pensieri dei 313 business leader che hanno partecipato al Reputation Leaders Study di quest'anno. Il 60% di questi vede un rapporto diretto tra reputazione e fedeltà all'azienda, fatturato e quote di mercato. Ma solo il 20% pensa di essere in grado di cogliere questa opportunità e di proteggere l'azienda dai rischi reputazionali utilizzando i processi e gli strumenti già ''in casa''. Con il 56% dei business leader che dicono che la Reputazione è una priorità alta per il Top Management e il Board e il 63% che si aspettano che il Reputation Management diventi una priorità nei prossimi 2-3 anni, è necessario agire subito. ''Le aziende -dice Nicolas Georges Trad, Executive Partner, Reputation Institute- hanno riconosciuto il valore della reputazione ma devono affrontare nuove sfide che in maggioranza non si sentono pronte ad affrontare. La complessità più evidente è la mancanza di un processo strutturato per integrare reputazione e business planning e questo limita la loro capacità di guidare la fedeltà dei consumatori, di aumentare le vendite e di catturare quote di mercato''. Tra i principali risultati degli studi 2013 sulla Reputazione emerge che Bmw è l'unica azienda a posizionarsi tra le top 5 in tutte e 7 le dimensioni (prodotto e servizi, innovazione, posto di lavoro, eticità, responsabilità sociale, performance aziendale e leadership del management; Nestlé entra nella global top 10 per la prima volta; Apple esce dalle top 10 – passa dal 5° al 12° posto; solo 16 aziende su 100 hanno una reputazione più forte a livello globale che nel loro paese d'origine; le aziende estere sono meno raccomandate di quelle locali. La raccomandabilità infatti diminuisce del 55%. E ancora: il 53% dei manager intervistati ritiene che la reputazione impatti le vendite; il 63% si aspetta che il Reputation Management diventi una priorità nei prossimi 2-3 anni.
Articlolo scritto da: Adnkronos