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CasaPound: non solo eventi estemporanei, progettualità per Guido Monaco

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CasaPound: non solo eventi estemporanei, progettualità per Guido Monaco

Arezzo, 7 nov – “L'impegno dell'Ascom nella delineazione di un quadro di eventi finalizzati a ravvivare la vita sociale culturale di Piazza Guido Monaco e della zona adiacente è lodevole ma non può bastare” – lo afferma in una nota CasaPound Italia, che a breve renderà fruibile sia in formato cartaceo che online un progetto per Piazza Guido Monaco.

“Si tende ancora una volta a sottovalutare – prosegue l'associazione – il ruolo che la piazza ricopre per la sua stessa collocazione e conformazione: quella di centro naturale di accoglienza e di transito per chi si muove entro il tracciato urbano aretino. Il collegamento diretto con via Crispi, Piazza San Francesco e Corso Italia, la rendono infatti uno snodo essenziale nel transito dei cittadini, pendolari e anche dei turisti che visitano la città, che si tratti di un giorno solo o di più di uno, come vuole l’annosa querelle degli ultimi anni. Di qui la necessità di non pensare solo al presente per delineare il suo rilancio, ma di gettare le basi per una politica di sviluppo progressiva di tutta quell’area. Dunque, perché non pensare a un progetto di lungo periodo, mirato all’inclusione della piazza in un circuito di luoghi aretini – la rediviva Fortezza, Piazza San Donato, Piazza Sant’Agostino, Piazza Grande, Piazza San Francesco – nei quali far ruotare i tanti micro-eventi progettati e progettabili? Luoghi che naturalmente già formano un circuito. Luoghi preposti alla cultura, alla riscoperta dell’identità urbana e, magari, anche potenziali produttori d’indotto economico per le attività dei residenti e del territorio. Luoghi che potrebbero rientrare in un pacchetto globale di eventi stagionali, diversificati e adatti ad ogni trend generazionale."

“Senza una progettualità concordata e integrata – aggiunge CasaPound Italia – la piazza rischia di tornare nel breve volgere di una stagione ad essere quel bigio bivacco che è stata ultimamente, soprattutto in inverno, quando le condizioni climatiche o eventi concomitanti giocoforza allontanano le famiglie e i bambini. Il collegamento con le associazioni cittadine, con i quartieri, con le scuole – in particolare il Liceo Musicale e il Liceo Artistico, istituti di qualità nel campo della musica, dell’arte e del design – permetterebbe di dare continuità a un cartellone di eventi e manifestazioni itineranti e spalmati su piazza diverse, con attrazioni diverse e con un indotto economico rilevante interessante.”

“Quello dell’indotto – afferma ancora l'associazione – è un problema che si lega con la seconda osservazione: gli eventi culturali, sportivi o ricreativi che siano, devono avere una funzionalità economica per tutta l’area e non solo per chi eventualmente – magari venendo da fuori – allestisce stand o banchi per una giornata o gestisce le infrastrutture ricreative implementate in loco dal comune. Di qui la necessità di accompagnare le manifestazioni con la concessione di spazi pubblici nei quali allestire stand di prodotti locali, magari sfruttando la conformazione della piazza stessa, divisa in quattro spicchi e dunque “lottizzabile” fra gli stand dei quattro quartieri della città, delle quattro vallate dell’aretino o anche fra categorie di semplici produttori – macellai, vinicoltori, pasticcieri, gelatai – di alimenti locali tipici. Le soluzioni si sprecano.”

“Il principio – conclude infine CasaPound Italia – rimane lo stesso: promuovere economicamente le eccellenze della città e del territorio e fare della piazza una vetrina urbana. A tal proposito a pagina 28 del documento 'Arezzo 2015 – Competitività e sostenibilità: quali strategie per i sistemi produttivi locali', ricerca commissionata dall’Istituzione dei Distretti industriali della Provincia di Arezzo, fra le strategie d’intervento per il rilancio economico del territorio, si cita la valorizzazione del territorio e della cultura attraverso “comunicazione della qualità della vita locale”, di “sensibilità verso i prodotti tipici”, di “integrazione tra natura e cultura” e di “rafforzamento di pacchetti turistici” nel quadro di “grandi eventi culturali/artistici”. Per quanto queste direttive rimarranno ancora lettera morta? Piazza Guido Monaco e la sua riqualificazione sono una buona possibilità di ripartire e di dare un segnale a tutto un territorio: non perdiamola, almeno stavolta, o almeno proviamoci.”