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Cassa periti agrari, rinnovato il comitato amministratore

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Roma, 31 dic. (Labitalia) – Con tanti volti nuovi, ma anche alcune conferme, è stata completata la fase di rinnovo del comitato amministratore della Cassa dei periti agrari che, dalla sua costituzione, fa parte della Fondazione Enpaia, guidata dal presidente Carlo Siciliani e diretta da Gabriele Mori. Un Comitato che assicura la gestione funzionale dei progetti deliberati che, per quello che riguarda la Fondazione Enpaia, è costituito da alcuni componenti di diritto quali il presidente, il vicepresidente e il direttore, oltre a un rappresentante designato dal ministero vigilante. Alla circoscrizione Nord confermato, con un ampio consenso, Mario Braga, al suo secondo mandato, mentre Andrea Taddei si aggiudica la circoscrizione Centro. Rinnovo obbligato, invece, per il Sud, dove l'uscente Mimmo Giannotta, ormai completato il secondo mandato, ha passato il testimone a Bernardino Lattarulo. Nella lista nazionale, infine, hanno prevalso Davide Castello, Massimo De Nitto e Celestino Nardone. Una squadra alla quale Lorenzo Benanti, presidente del Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati, rivolge un augurio di buon lavoro, auspicando che la già avviata collaborazione possa trovare ulteriori e proficui stimoli, "anche perché l'eredità del precedente comitato raccomanda non solo la necessità di proseguire nell'importante lavoro svolto, ma anche di occuparsi delle attività inerenti la gestione separata della Cassa e, soprattutto, della questione dei servizi agli iscritti". "Un compito non facile in un contesto macroeconomico di crisi -rimarca- e di forte regressione di molti settori strategici per il quale sarà fondamentale operare in stretta sinergia proprio con il Consiglio nazionale dei periti agrari e periti agrari laureati. L'unità di intenti potrebbe, infatti, essere determinante per sviluppare azioni e interventi specifici, a beneficio dell'intera categoria, anche in termini di welfare". Una sfida che il neo comitato è pronto a raccogliere forte dei risultati ottenuti dall'ente. Nel 2012 il numero degli iscritti, anche se di poche unità, è, infatti, aumentato. I rendimenti, inoltre, al netto delle imposte e degli accantonamenti, ha superato il 3,58%, proseguendo il trend positivo avviato. Rimane, però, un nodo da sciogliere: la norma che impone alle Casse di 'restituire' agli assicurati solo l'indice Istat, definito ogni anno a livello ministeriale, e che, oggi, si assesta su un cifra di poco superiore all'1%.Anche i dati dei versamenti contributivi sono confortanti, seppur ancora lontani dalla soglia che dovrebbe garantire un reddito dignitoso agli iscritti, al momento dell'entrata in quiescenza. Nella fascia di quanti hanno dichiarato reddito (i 2/3 degli iscritti) la media degli introiti netti del 2012 si è attestata intorno ai 23.740 euro, con una crescita di circa il 2,5% rispetto al 2011. Nel 2012, inoltre, anche il fatturato medio è aumentato, pur se con valori percentuali al di sotto dell'unità.