Home Politica Cgil: ‘Saico, bruciate nei forni le speranze di ripresa?’

Cgil: ‘Saico, bruciate nei forni le speranze di ripresa?’

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“Abbiamo atteso e sperato. Abbiamo dato fiducia ad una proprietà che ripetutamente ci ha presentato imprenditori interessati ad un rilancio del gruppo. Una compagine proprietaria dalla quale è stranamente scomparsa la figura di maggior rilievo, Luciano Baielli, che ha lasciato ad altri il “cerino” delle responsabilità. Abbiamo assistito al concordato e alla formazione di una nuova società. La storia del gruppo Saico di questi ultimi anni ha viaggiato su un doppio binario. Il primo è stato quello delle parole e delle promesse: nuovi soci, nuove commesse, nuovo lavoro. Il secondo è stato e rimane quello dei fatti concreti: 32 lavoratori in mobilità, 25 in cassa integrazione in deroga ormai prossima alla scadenza, istanze di fallimento”.
I lavoratori della galassia Saico chiedono fatti concreti. “Sono passati tre anni e non ne abbiamo registrato nessuno. Gran parte di noi ha ormai un’età che rende difficile qualsiasi alternativa occupazionale. Siamo consapevoli che Saico è un marchio ancora competitivo nel mercato dei forni da verniciatura e lo stesso, anche se in misura minore, possiamo dire per la produzione dei pannelli e delle barriere antirumore. Adesso occorre una svolta. E per svolta non intendiamo altre promesse ma fatti concreti”.
E due sono quelli centrali: “il primo – ricordano Fiom e Cgil – è la presentazione di un piano industriale che faccia leva sulla professionalità degli addetti, sulla notorietà del marchio, sul portafoglio clienti del gruppo. Il secondo è l’ingresso di nuovi soci nell’unica società ancora attiva e cioè SA Ambiente. Un ingresso che può essere una partecipazione o un’acquisizione totale”.
Fiom, Cgil e delegazione lavoratori Saico hanno avuto un primo incontro con l’Amministrazione provinciale. “Abbiamo richiesto un nuovo confronto portando al tavolo tutti i soggetti interessati. Quindi i lavoratori e i loro rappresentanti. Le istituzioni: non solo la Provincia ma anche i due comuni che hanno stabilimenti Saico nel loro territorio e quindi Arezzo e Laterina. Infine, elementi assolutamente irrinunciabile e determinante, la proprietà dell’azienda, in modo particolare la famiglia Zucchi e Paolo Nicchi, alla quale spetta dare quelle risposte che i lavoratori attendono ormai da troppo tempo”.

Articlolo scritto da: CGIL Arezzo