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Cile, 40 anni fa il golpe di Pinochet: paese ancora diviso sulla memoria

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Roma, 10 set. – (Adnkronos) – Quarant'anni dopo il golpe militare dell'11 settembre 1973, il Cile e' un paese pienamente democratico ma ancora diviso sulla memoria del suo tragico passato. E alle elezioni presidenziali del 17 novembre si sfideranno la progressista Michelle Bachelet, figlia di un generale che allora fu torturato e mori' in carcere, e la conservatrice Evelyn Matthei, il cui padre fu un esponente del regime del dittatore Augusto Pinochet. Ampiamente favorita nei sondaggi, la Bachelet, che e' gia' stata presidente fra il 2006 e il 2010, ha chiesto l'apertura di una completa indagine sugli abusi dei diritti umani commessi durante i 17 anni del regime di Pinochet. Secondo i dati ufficiali, fra il 1973 e il 1990 vennero detenute illegalmente o torturate piu' di 38mila persone e circa 2mila furono uccise. I 'desaparecidos', persone scomparse dopo l'arresto, furono 1.210, fra cui 60 stranieri e 54 minorenni."Dolorose ferite" vengono riaperte ogni volta che si guarda al passato, ma "dobbiamo conoscere la verita'", ha detto la candidata socialista, che assieme alla madre fu arrestata e torturata. "Ancora oggi vi e' una frattura profonda fra chi giustifica la dittatura e chi confida nella democrazia", ha aggiunto la Bachelet, intervenuta ieri ad una cerimonia al Museo della Memoria di Santiago. A sottolineare questa frattura, nella stessa giornata di ieri l'intera opposizione cilena ha boicottato la cerimonia ufficiale per l'anniversario del golpe, che si e' tenuta al palazzo presidenziale della Moneda. Il presidente uscente, il conservatore Sebastian Pinera, ha deplorato le violazioni dei diritti umani durante il regime di Pinochet, ma ha affermato che il "violento golpe" fu "il prevedibile risultato" delle "ripetute violazioni della legge" compiute dal governo socialista di Salvador Allende."Vi e' chi dice che tutta la responsabilita' ricade su chi commise i crimini o li ordino'. A mio umile parere -ha dichiarato Pinera- furono responsabili anche quelli che non rispettarono lo stato di diritto e promossero intolleranza, odio e violenza". Ad ascoltarlo vi era anche la Matthei.La Chiesa cattolica ha lamentato le divisioni dei cileni sul passato, ma in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale ha dichiarato che "nulla giustifica gli attentati alla dignita' della persona commessi dopo l'11 settembre 1973". Intanto Amnesty International ha avviato una petizione per chiedere alle autorita' cilene di eliminare tutti gli ostacoli che proteggono i responsabili di violazioni dei diritti umani, a partire dalla legge di amnistia del 1978 sugli autori della repressione.Il golpe dell'11 settembre 1973, che quarant'anni fa segno' la storia, ben prima degli attentati al Pentagono e le Torri gemelle, inizio' alle 6 della mattina, quando la marina cilena occupo' il porto di Valparaiso. Appena informato, l'allora presidente socialista Salvador Allende corse al palazzo presidenziale della Moneda, dove lo raggiunse un ultimatum dei militari che gli imponevano di arrendersi e abbandonare il Paese.Allende rifiuto' e tento' di difendere il palazzo assieme ai suoi collaboratori. Ma sulla piazza avanzavano i carri armati del comandante in capo dell'esercito, generale Augusto Pinochet, e l'aviazione bombardo' la Moneda. Allende chiese a tutti i suoi collaboratori di lasciare il palazzo, e registro' un ultimo discorso alla nazione. Secondo la versione piu' accreditata si uccise prima dell'arrivo dei golpisti. Si chiuse cosi' l'avventura politica dell'Unidad Popular, iniziata tre anni prima.A capo di un composito cartello di partiti di sinistra, Allende si era proposto di costruire il socialismo in Cile attraverso la via pacifica e democratica. Venne avviata la nazionalizzazione delle miniere di rame, carbone e ferro controllate da imprese straniere, latifondi furono espropriati e distribuiti ai contadini. Ma il governo non aveva una solida maggioranza e il Paese era profondamente diviso, complice la crisi economica. I militari, che godevano dell'appoggio di Washington, scatenarono il golpe dopo mesi di crescente tensione, fra scioperi dei camionisti e dei commercianti.Il colpo di stato diede inizio ad una dittatura violenta. Nei cento giorni che seguirono il golpe vennero fucilate 1.823 persone in caserme e postazioni militari vicino Santiago. I militari rastrellarono gli oppositori, molti dei quali vennero rinchiusi nello stadio, dove vi furono centinaia di casi di tortura. Centinaia di persone si salvarono grazie all'ambasciata italiana, che offri' loro asilo procurandogli poi salvacondotti per l'estero.Il 14 settembre, venne sciolto il Parlamento e i partiti politici furono sospesi. Nel giugno dell'anno successivo Pinochet fu nominato ''capo supremo della Nazione''. L'11 settembre del 1980 il regime approvo' una nuova costituzione che prolungo' di altri otto anni il mandato di Pinochet. Ma allo scadere del termine, il 5 ottobre 1988, i cileni bocciarono con il 55,4% il referendum per estendere ulteriormente il suo mandato.Il 14 dicembre 1989 vinse le elezioni il democristiano Patricio Aylwin. Il Cile torno' alla democrazia, ma Pinochet rimase comandante in capo dell'esercito fino al 1998 e poi fu nominato senatore a vita. Il 16 ottobre, su richiesta del giudice spagnolo Baltasar Garzon, che indagava sui desaparecidos di nazionalita' spagnola in Cile, Pinochet venne posto agli arresti domiciliari in Gran Bretagna dove si trovava per cure mediche. Inizio' una lunga battaglia legale, al termine della quale il generale venne rimandato in patria nel gennaio 2000 per ragioni di salute. Ma anche il Cile decise digiudicare il suo passato e nell'agosto 2000 Pinochet fu privato dell'immunita'. La Corte Suprema decise pero' successivamente che il generale soffriva di demenza senile e non era in grado di sostenere un processo.Pinochet mori' di morte naturale all'eta' di 91 anni, il 10 dicembre 2006, alcuni mesi dopo l'insediamento alla presidenza della Bachelet. Alla notizia del suo decesso, migliaia di persone scesero in piazza in tutto il paese, sia per festeggiare che mostrare il loro lutto. Vi furono anche scontri con la polizia con una cinquantina di feriti e un centinaio di arresti. Non vi fu nessun funerale di Stato, ma una cerimonia funebre consona al rango di ex comandante delle forze armate di cui godeva Pinochet. Migliaia di persone vi parteciparono o resero omaggio alla salma. Il corpo venne cremato.Secondo un sondaggio Cerc pubblicato alla vigilia del 40esimo anniversario del golpe, due terzi dei cileni considerano Pinochet un dittatore, mentre il 9% lo rietiene uno dei grandi leader della storia del paese. Il 55% esprime un giudizio negativo o molto negativo dei 17 anni di regime, il 9% positivo o molto positivo, mentre il resto non ha opinione o da' un giudizio misto.Domani, giorno dell'anniversario del golpe, i sostenitori di Allende si recheranno in pellegrinaggio in via Morande 80, ad uno dei lati della Moneda, dove era la porta che usavano i presidenti cileni prima del golpe. Il regime militare l'aveva murata, ma la porta fu riaperta durante il mandato del presidente socialista Ricardo Lagos (2000-2006).