“L'azione di controllo e vigilanza effettuata dalla Forestale di Arezzo è importante per garantire la salute dei cittadini ma anche per tutelare l’immagine del Made in Tuscany ed in Arezzo dal rischio di frodi e contraffazioni che riguarda molti prodotti agroalimentari”. E’ questo il commento che esprime il plauso del presidente di Coldiretti Arezzo, Tulio Marcelli, a seguito dell’iniziativa del Comando della Stazione Forestale di Arezzo, che ha denunciato due persone nell'ambito di un'indagine volta ad accertare la veridicità delle indicazioni riportate sull'etichetta di 466 confezioni di crema di funghi porcini e tartufi, commercializzata da una ditta di Civitella in Val di Chiana.
L'indagine era partita da un controllo effettuato presso un supermercato di Cecina (LI), dove erano in vendita alcuni vasetti del prodotto che riportava sull'etichetta “crema di porcini e tartufi prodotti 100% italiani”. L'indagine si è spostata in quella di Arezzo, in particolare a Civitella in Val di Chiana, dove ha sede la ditta che aveva prodotto e messo in commercio la crema di funghi. Il controllo ha messo in evidenza come i funghi porcini utilizzati per la fabbricazione del prodotto alimentare non fossero affatto di provenienza italiana, ma che erano stati acquistati in Romania.
“Il nostro patrimonio enogastronomico notoriamente costituisce, per vari aspetti, l’eccellenza nell’ambito di quello nazionale. La varietà e la qualità dei prodotti locali hanno ovviamente reso necessari interventi di tutela del consumatore particolarmente esposto ai rischi derivanti dalle etichette contraffatte, perché – spiega Coldiretti – queste frodi commerciali, pur non determinando un pericolo concreto e immediato per la salute pubblica, costituiscono un danno importante sia per gli agricoltori e i commerciati corretti, sia per il consumatore.
“Per questo motivo dalla Coldiretti aretina – conclude Marcelli – esprimiamo il massimo di solidarietà e plauso per l’azione degli organi di controllo, come nel caso della Forestale aretina, la cui azione si rende ancor più necessaria quando la facoltà di applicazione delle procedure di autocontrollo, previste dal quadro legislativo attuale, viene volontariamente disattesa da, per fortuna pochi, operatori privi di scrupoli ai danni della maggior parte delle imprese del settore che invece operano in maniera corretta”.