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Coldiretti, per ponte primavera 240mila in agriturismo

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Roma, 26 apr. (Labitalia) – Con 240mila presenze gli agriturismo italiani per il ponte della festa della liberazione, praticamente raddoppia il flusso turistico rispetto allo scorso anno, quando però la ricorrenza cadeva a metà settimana. E' quanto stima la Coldiretti, nel sottolineare che si segnala una forte tendenza al last minute con un vero assalto al sito www.terranostra.it alla ricerca delle tante opportunità ancora disponibili nelle campagne italiane. Gli agriturismo vengono scelti non solo per il pernottamento ma anche perchè offrono l'opportunità di trascorrere una giornata lontano dalle città senza rinunciare – sottolinea la Coldiretti – alla comodità e alla protezione garantita dall'ospitalità delle aziende di campagna. Secondo l'associazione agrituristica Terranostra, sono molto gettonati per la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche ma – sottolinea la Coldiretti – anche per l'offerta di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l'equitazione, il tiro con l'arco, il trekking, mentre in quasi la metà non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Inoltre, si sono moltiplicate le piazzole di sosta per camper e caravan rese disponibili dagli agriturismo italiani, che si sono attentamente attrezzati per cogliere le nuove esigenze che vedono la presenza sulle strade di circa mezzo milione di camper nel primo ponte di primavera. Abruzzo, Puglia, Campania e Veneto sono le regioni con la maggiore offerta per un fenomeno che è però diffuso lungo tutta la penisola. Molte aziende agrituristiche – dice la Coldiretti – si sono attrezzate con l'offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica. Le aziende agricole autorizzate all'esercizio dell'agriturismo – ricorda la Coldiretti sulla base dei dati Istat – sono oltre 20mila in leggera crescita del 2,2% su base annuale. Sono 8 milioni gli italiani che nel primo ponte di primavera hanno scelto di fare una gita come valida alternativa ai costosi viaggi che per molti sono diventati proibitivi nel tempo della crisi. E' quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che l'arrivo del sole e del caldo ha 'messo in moto' gli italiani dopo i troppi weekend segnati dal maltempo. Se neanche un cittadino su dieci (7%) si concede una vacanza con almeno una notte fuori casa, durante il ponte del 25 aprile torna prepotentemente – sottolinea la Coldiretti – il viaggio a breve distanza o da realizzare in giornata nei parchi, al mare, in montagna, nelle città d'arte, ma anche nei centri minori della campagna italiana. La tendenza al risparmio – continua la Coldiretti – riguarda anche i pasti con la rinuncia al ristorante e la riscoperta del pranzo al sacco portato da casa o preparata sul posto nei classici picnic. Da segnalare infatti che il turismo 'verde' è uno dei pochi segmenti in crescita con il record di 101 milioni 799 mila presenze (+2%) fatto registrare nel 2012 negli 871 parchi e aree naturali protette che coprono ben il 10% del territorio nazionale, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ecotur. Il fatturato complessivo del turismo natura in Italia è infatti ormai a un passo dagli 11 miliardi di euro, con le attività sportive che sono la principale motivazione con una quota di mercato pari al 48%, seguita dal relax al 23%, dall'enogastronomia al 15% e dalla riscoperta delle tradizioni all'11%. Diversa è infatti anche la scelta del souvenir del viaggio con la sostituzione di statuine, gadget e magliette con prodotti tipici del luogo visitato come formaggi, salumi, miele, sott'oli o vino. Non è una caso che negli anni della crisi i turisti italiani e stranieri hanno aumentato la spesa per vino e alimenti che fa registrare un incremento record del 43% negli ultimi quattro anni per un valore di 10,1 miliardi, in netta controtendenza con il calo di tutte le altre voci secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isnart.