Home Attualità Salute Coniugi valdarnesi ricoverati d’urgenza per aver consumato funghi che avevano congelato

Coniugi valdarnesi ricoverati d’urgenza per aver consumato funghi che avevano congelato

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MONTEVARCHI – Hanno pranzato consumando dei funghi fritti. Funghi di specie diverse fra loro, colti nei mesi scorsi e messi in congelatore. Poi ieri mattina la decisione di preparare una frittura di funghi, servita in tavola per la famiglia, due coniugi e la figlia.
Per sua fortuna quest’ultima (24 anni), ha preso solo un piccolo assaggio, mentre padre (58 anni) e madre (54) ne hanno consumato due porzioni importanti.
Nelle prime ore dopo il pasto non è successo nulla. Ma dal tardo pomeriggio in poi sono sopraggiunti dolori addominali, vomito e diarrea.
Alle tre di notte, aumentando fortemente questi sintomi, i due coniugi si sono insospettiti e sono andati al pronto soccorso della Gruccia. Qui è stato subito chiaro che si trattava di intossicazione e avvelenamento.
E’ stato chiesto alla figlia, che stava bene ed era rimasta a casa, di portare subito in ospedale altri funghi analoghi a quelli consumati e ancora in frigorifero.
Il micologo della zona ha subito individuato, in mezzo ad altre specie, una parafalloidea, nello specifico una lepiota maligna. Non un fungo pericoloso come la ammannita falloide, ma comunque fortemente tossico.
Ai due coniugi, attualmente ricoverati in osservazione presso la medicina d’urgenza dell’ospedale valdarnese, sono stati somministrati farmaci specifici per ridurre il dolore e le conseguenze gastroenteriche. Resteranno ricoverati almeno fino a domattina per accertare che i funghi non abbiamo provocato danni a reni e fegato.
Per la figlia, è stata disposto un periodo di 24 ore di osservazione a casa, non essendo emersi sintomi e malori.

LA ASL RINNOVA L’APPELLO ALLA PREVENZIONE
Sono passati solo tre giorni dall’ultimo “allarme-appello” della asl. In quella occasione (casentino) l’intossicazione era stata lieve. Ma con i funghi non si può non avere un atteggiamento di grandissima prudenza. Purtroppo questo territorio in passato ha registrato anche eventi luttuosi, pur in presenza di servizi diffusi e gratuiti per non incorrere in errore.
Li ricordiamo.
Chi raccoglie funghi e poi li consuma direttamente o li cede ad altri, ha il dovere di accertarsi della loro commestibilità e soprattutto delle loro non tossicità. E’ purtroppo facile, anche all’occhio esperto, confondere il fungo buono con quello cattivo.
Per questo al fine di evitare intossicazioni e avvelenamenti si raccomanda prima del consumo, di portare in visione i funghi raccolti.
Al controllo deve essere sottoposto l’intero quantitativo.
I funghi vanno posti in cestini di vimini o in contenitori rigidi forati, devono essere freschi, interi ed in buono stato di conservazione.

Questo vale anche funghi che sono stati congelati.
Il riconoscimento deve essere fatto dai micologi dell’Ispettorato micologico del Dipartimento della Prevenzione, presente in tutte le zone nei seguenti periodi e orari:

Arezzo c/o Ospedale San Donato: lunedì, mercoledì e venerdì 12.30 – 13.30, dal 15 marzo al 30 giugno e dal 1° settembre al 30 novembre (tel. 0575 255968);

Casentino, sede di Poppi Via C.Battisti 13: martedì e giovedì 12.30 – 13.30, dal 15 marzo al 30 giugno e dal 1° settembre al 30 novembre. (tel. 0575 568450);

Valdichiana, sede di Camucia, via Capitini, presso il Distretto Socio-Sanitario: lunedì, mercoledì e venerdì 12.30 – 13.30, dal 15 marzo al 30 giugno e dal 1° settembre al 30 novembre (tel. 0575 639953);

Valdarno, Montevarchi presso l’Ospedale della Gruccia: lunedì, mercoledì e venerdì 12.30 – 13.30 dal 15 marzo al 30 giugno e dal 1° settembre al 30 novembre (tel. 055 9106381);

Valtiberina, Sansepolcro, via Santi di Tito, presso il Distretto Socio-Sanitario: lunedì, mercoledì e venerdì 12.30 – 13.30 dal 15 marzo al 30 giugno e dal 1° settembre al 30 novembre (tel. 0575 757959).