Home Politica Consiglio Comunale del 16 ottobre 2013, le interrogazioni

Consiglio Comunale del 16 ottobre 2013, le interrogazioni

0
Consiglio Comunale del 16 ottobre 2013, le interrogazioni

Dopo un minuto di raccoglimento proposto dal presidente Luciano Ralli per le vittime che si susseguono al largo di Lampedusa, le prime interrogazioni sono state presentate dal consigliere comunale Roberto Bardelli: “dov'era il vecchio Centro Affari adesso sorge un'area in totale degrado, vi doveva nascere una clinica privata ma ancora nulla”. Il vice sindaco Stefano Gasperini ha replicato che “l'attenzione dell'amministrazione non è venuta meno ma l'area è privata, esiste un permesso a costruire ma evidentemente sono mutate le condizioni rispetto a quando è stato rilasciato”.
Ancora Bardelli: “l'estenuante braccio di ferro tra politica e categorie economiche su Arezzo Fiere e Congressi ha visto sconfitte alla fine queste ultime a vantaggio della burocrazia politicante. Gli stessi imprenditori sono stati sviliti e allontanati. Mi ha stupito la nomina di tale Pallini, settantenne, gestore di asl toscane. Come faccia a intendersi di fiere e congressi lo sa solo chi l'ha nominato. Poi, dal cilindro è uscito il nome di Michele Colangelo: non era lo sdegnato ex assessore che aveva sbattuto la porta? Oggi rientra in gioco per una nomina diretta del sindaco. Insomma l'ennesimo esempio interno al centrosinistra di malapolitica e gestione clientelare della cosa pubblica. Perché è ritornato in auge questo ex assessore? Il sindaco pensa che in sei mesi sia possibile realizzare il progetto di scorporo in due società? E potrà essere coperto il buco spaventoso di bilancio esistente?”.

Gianni Cantaloni ancora sulla struttura e la vicenda che l'ha coinvolta recentemente: “abbiamo dunque un nuovo CdA di Arezzo Fiere e Congressi, composto da sei membri perché pare le banche non abbiano nominato ancora il loro rappresentante. Il Consiglio Comunale mai ha potuto affrontare e conoscere i dettagli della vicenda e lo stato reale in cui versa la struttura che pare abbia 6 milioni di euro di debiti. Ma la cosa che più ci preoccupa è il braccio di ferro creatosi che ha portato alla nomina di Mauro Pallini, il cui ultimo incarico è stato in una società operante nella costa tirrenica. Che percorso è stato seguito per scegliere un candidato ancora una volta non aretino? Quali caratteristiche personali e manageriali possiede? Come fa a conoscere le esigenze del nostro territorio e del tessuto produttivo?”.

Il Sindaco Fanfani ha ritenuto intanto “inaccettabili i termini usati da Bardelli ma, al di là di questo, la vicenda è presto detta. Nelle ultime fasi gestionali si sono accumulati debiti consistenti di circa 6 milioni di euro. Le fiere comportano esborsi, l'unica in grado di produrre utili è quella dell'oro. Bene, noi non facciamo battaglie con le categorie economiche, anzi Arezzo Fiere e Congressi è stato gestito da sempre dalle categorie economiche attraverso la Camera di Commercio. Storicamente è un dato appurato e ne prendiamo atto.
Come Comune e Provincia abbiamo però chiesto di affrontare il problema separando la gestione corrente dal settore immobiliare. Quest'ultimo versa ancora in una situazione debitoria che riteniamo risolvibile. I problemi relativi alla gestione sono invece più gravi. Il Comune non ha risorse economiche da investire, offre il terreno che era del Campo Scuola per una futura area parcheggio ma non si tratta di liquidità. La Provincia versa nelle condizioni di incertezza che tutti conosciamo. La Camera di Commercio può investire o sull'immobiliare o sulla gestione e non ha margini per entrambi i settori. Quindi, l'intervento della Regione Toscana era fondamentale per arrivare a un riequilibrio. Abbiamo perciò riflettuto a lungo e alla fine la divisione in due società sembra elemento acquisito. Quanto alla parte gestionale, non ho nulla in contrario che vada alle categorie. Ma c'è da superare questo momento di passaggio delicato, dove va capito chi mette i soldi per concorrere al risanamento della struttura. Ecco come nasce l'intervento regionale, ecco come nasce Pallini, finché c'è un uomo della Regione Toscana l'impegno di questo ente è garantito e ora è fondamentale ci sia”.

Ancora Gianni Cantaloni ha chiesto perché “nel Parco Pertini ci siano cartelli che vietano l'accesso agli animali ma molte persone li introducano ugualmente, credendo di essere nel giusto sulla base di leggi statali. L'incertezza però crea disagio e se emergesse che in effetti gli animali possono entrare, si tolgano i cartelli”.

Gianni Mori: “il Corriere della Maremma del primo ottobre ha pubblicato un articolo dove si paventa il passaggio coattivo di lavoratori, dunque il loro trasferimento, da Sei Toscana a un'altra società maremmana. È al corrente la Giunta di patti parasociali che consentano una tale gestione del personale? Non credete che, se la notizia è reale, sia opportuno intervenire per scongiurare conseguenze negative sia giuridiche che personali?”.

Roberto Barone: “abbiamo il porta a porta lungo la direttrice Olmo-Vitiano, con risultati positivi sulla raccolta differenziata. Credo sia necessario estenderlo senza attese al territorio comunale: il Comune ha predisposto un piano per farlo? E con quali tempi? Quando il nuovo gestore del ciclo dei rifiuti, la società Sei Toscana, subentrerà ad Aisa, proseguirà questa esperienza?”
L'assessore Franco Dringoli: “abbiamo già pensato alla zona di Arezzo nord, quella al confine con i Comuni di Capolona e Castiglion Fibocchi, e di riorganizzare il porta a porta in centro storico. Sono due progetti già decisi in Giunta prima del conferimento del ramo d'azienda a Sei Toscana. Il primo di ottobre questo conferimento è avvenuto, il primo gennaio 2014 sarà dunque operativa la nuova società con cui stiamo ridefinendo tutte le questioni. Ovviamente serve un naturale assestamento, anche nei tempi. Confidiamo però che il prossimo anno entri in funzione il nuovo porta a porta in centro storico e nella zona di Arezzo nord mentre per quanto riguarda il resto del territorio comunale c'è un progetto per il primo anno di gestione dove è scritto che dovrà essere garantita la continuità di tutti i servizi già esistenti nel territorio e svolti da Aisa”.

Tre le interrogazioni di Luigi Scatizzi: “il 21 ottobre si terrà un incontro a Frassineto sul nuovo centro sportivo-aggregativo. Nel 2011 c'è stato un impegno dell'amministrazione a realizzare l'opera. Ma nulla è partito”.
L'assessore Franco Dringoli: “è un intervento da 400.000 euro, da quando è stato inserito nel piano delle opere pubbliche è subentrata la difficoltà a contrarre mutui, ci sono poi altre priorità, ad esempio le opere di manutenzione. Comunque la scorsa settimana l'area è stata ripulita per garantire la sua fruibilità, siamo pronti a ragionare con gli abitanti per dare loro certezze. L'impegno resta, come resta il problema della copertura finanziaria”.
La seconda: “l'anno sta concludendosi e chiedo se è possibile utilizzare i fondi della Azienda Farmaceutica per corsi di educazione sanitaria. Non è opportuno programmare corsi non solo di questo tipo ma anche di educazione alimentare e sull'uso di defibrillatori?”.
L'assessore Marcello Caremani: “le aziende farmaceutiche municipalizzate collaborano da 30 anni a corsi di educazione sanitaria. Il primo programma fu sulla prevenzione dal virus Hiv. Il Comune è partner importante del Progetto Cuore della Fondazione Cesalpino e si è preso l'onere di contattare tre strutture che riteniamo debbano avere il defibrillatore: Ipercoop, Magnifico e Farmacia Comunale 1. Mi è stato garantito da tutte che tale strumento verrà acquistato. I corsi sulla alimentazione: questo è un fronte da aprire, indubbiamente, l'Italia sta avvicinandosi a percentuali di obesità preoccupanti”.
Terza interrogazione: “a chi possono rivolgersi le società sportive per i defibrillatori e chi si deve preoccupare della formazione di chi ne dovrà fare uso?”.

Roberto Bardelli: “da più di 10 giorni è partita la ristrutturazione del servizio di guardia medica notturna. Solo 3 sono adesso i medici per 12 ore notturne e oltre 200 pazienti, di cui alcuni dovrebbero essere osservati sempre. Ovviamente i medici e gli infermieri si sono opposti restando tuttavia inascoltati. I protocolli e gli studi parlano di tetto massimo di 25 pazienti per medico. Se si verificano due emergenze in contemporanea? E magari a piani distanti?”.
L'assessore Marcello Caremani: “ce ne sono 6 in realtà di guardie mediche notturne, dove in effetti potrebbe verificarsi un'emergenza difficile è il reparto di terapia intensiva, costantemente monitorizzato e con personale infermieristico fisso. Ogni reparto ha poi il suo medico reperibile. Quindi in sostanza, abbiamo avuto la riduzione di una guardia medica ma un rafforzamento delle reperibilità specialistiche. Chiaramente quando c'è una ristrutturazione la qualità delle risposte va mantenuta. Noi vigileremo affinché questo avvenga e chiederemo una verifica di ciò che succede alla direzione della Asl”.

Due le interrogazioni di Roberto Ruzzi: “presso Via Isonzo, i treni sono con i motori accesi fin dalle prime ore della mattina. I cittadini si lamentano ovviamente della situazione”.
Inoltre, “tra Via Monte Grappa e Via Piave, si è verificata una rissa tra persone di colore. Gli abitanti lamentano da tempo il protrarsi di fenomeni di questo tipo”.

Anche Gianni Cantaloni ha presentato un'ulteriore interrogazione sul tema sicurezza dopo i fatti di Via Eritrea: “abbiamo scoperto l'esistenza di un protocollo di intesa tra Ministero dell'Interno, Anci e le categorie delle società di vigilanza privata. Si chiama 'Mille occhi sulla città'. Ho avuto colloqui informali con l'assessore di Città di Castello che ha adottato con altri Comuni umbri il protocollo. L'esperienza si sta rivelando positiva in questi primi sei mesi. È a conoscenza il sindaco di questo protocollo? Trasformeremo questa nostra interrogazione in atto di indirizzo continuando a cercare informazioni in materia e ci recheremo anche dal prefetto per fare presente l'esistenza di uno strumento del genere”.

L'assessore Stefania Magi ha risposto a un'interrogazione presentata nel Consiglio Comunale precedente da Daniele Farsetti sul campo di transito nomadi: “gli ingressi dal 2008 al 2013 sono stati 2.146. Abbiamo approfondito con altre realtà alcuni aspetti in un'ottica regionale: Arezzo non ha un campo nomadi permanente, come Lucca, Livorno, Pistoia e Firenze. Ci è stato ovviamente fatto presente che, in un quadro toscano, è bene esista un'area di transito. Dal punto di vista del nostro territorio invece, essa costituisce una valvola di sfogo che previene accampamenti abusivi. Quando la PM trova persone che si accampano nel territorio comunale le invita ad andare al campo di transito dove possono rimanere dai 7 ai 10 giorni”.