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Convegno ‘Luoghi di Legami’

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Un convegno partecipato, ricco di spunti di riflessione, di speranza e anche di consapevolezza che il cammino sarà lungo, ma anche bello e stimolante. Così in sintesi si può racchiudere il senso della giornata di sabato 2 febbraio che ha visto confrontarsi all’Auditorium Comunale di via Marzia il mondo amministrativo, tecnico, scientifico e degli operatori sul nuovo centro culturale “Ginestra – Fabbrica della Conoscenza” in fase di realizzazione negli spazi dell’ex filanda, in uno dei luoghi, la Ginestra, che rappresentano la storia e le radici della città. Da qui il titolo del convegno “luoghi di legami”, un incontro iniziato con la visione di un video dedicato a un'intervista a una ostetrica che lavora all’Ospedale del Valdarno che parla della nascita e del valore dei libri. Infatti sarà la biblioteca il cuore pulsante del nuovo centro culturale, ma accanto a lei opererà uno spazio dedicato alla produzione della cultura con laboratori dedicati alla comunicazione, alla multimedialità, al teatro, alla fotografia alle altre forme di espressione attraverso cui si esprime cultura. Ma non la biblioteca che oggi opera in via dei Mille, ma una nuova biblioteca, con servizi migliori e innovativi, partendo da una nuova visione delle biblioteche pubbliche, non più solo come luoghi di conservazione, ma anche come attori e protagonisti, spazio di incontro e di confronto delle idee. Un centro culturale che sia spazio di conoscenza e di sperimentazione. Partendo da una considerazione importante, riconosciuta anche da Confindustria, la quale ritiene che proprio la mancanza di cultura nel nostro paese sia una delle cause della crisi economica. Un paese l’Italia che non legge, che dà poco spazio all’innovazione, che riduce le spese per la scuola e dove, purtroppo, solo i comuni, tra mille difficoltà, continuano ad investire per la nascita di luoghi dove si possa dare spazio alla produzione di idee e alla conservazione della memoria. Dunque la Ginestra è luogo della memoria, come ha ricordato l’ex sindaco Giorgio Valentini e il recupero di questo spazio e' parte dell’idea di una città' che vuole ritrovare la propria anima, ma anche un luogo che va oltre la città di Montevarchi come ha precisato l’attuale sindaco Francesco Maria Grasso in piena continuità con il suo predecessore, con la Ginestra pensata come spazio per la comunità' valdarnese un luogo che supera i confini comunali, senza nel contempo nascondere anche le criticità, che oggi sono rappresentate soprattutto dall'accessibilità' esterna al centro culturale su cui il comune sta lavorando per trovare la soluzione più idonea sulla base delle disponibilità finanziarie. A guidare questo percorso alcune parole chiave che sono risuonate durante il convegno e saranno la base anche del percorso di comunicazione che si svilupperà in questi mesi che ci separano dall’inaugurazione: la Ginestra spazio per il bene comune, un centro partecipato, innovativo, accogliente, plurale, per tutti. Così anche i professionisti del settore che hanno accompagnato i lavori del mattino, Gian Bruno Ravenni, Maurizio Vivarelli e Giovanni Solimene si sono soffermati su questi temi spiegando come nel tempo si è evoluta ed è cambiata la concezione delle biblioteche pubbliche. Nel pomeriggio poi il confronto si è spostato sulla gestione concreta di questi nuovi spazi con il coinvolgimento di strutture all’avanguardia nel settore in Italia, come il Multiplo di Cavriago, il Pertini di Cinesello Balsamo, la Biblioteca Oliverana di Pesaro, la Biblioteca di Scandicci, la Biblioteca delle Oblate di Firenze. Tante le sollecitazioni, ma anche gli stimoli per proseguire lungo questa strada con fiducia, perché è possibile superare tutte le difficoltà: partecipazione, radicamento nel territorio, desiderio di reinventarsi sapendo rileggere la propria biblioteca alla luce della propria comunità e dei bisogni delle persone che cambiano, sono le idee emerse che segnano un cammino da seguire. E come dice un bellissimo libro di Don Arturo Paoli scritto oltre 30 anni fa dal titolo “camminando s’apre cammino”, anche alla Ginestra si apre ora una stagione nuova che deve spingere tutta la comunità a riappropriarsi dello spazio delle sue origini e a dare un’anima a un luogo che nei secoli (dall’ospitalità, al rifugio, alla fabbrica) ha visto sempre l’uomo operare con speranza per il proprio futuro.