Home Nazionale Csc, quadro migliora, ora ripresa dove c’era recessione

Csc, quadro migliora, ora ripresa dove c’era recessione

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Roma, 23 ott. (Labitalia) – La dinamica dell'economia, globale e italiana, continuano a segnalare progressi: riaccelerazione del passo là dove era rallentato (mercati emergenti, Cina sopra tutti); ripresa dove invece c'era recessione (alcuni paesi dell'Eurozona, Italia in particolare). Non solo. Sono stati evitati anche "i rischi posti a varie latitudini dalla politica, scongiurando le peggiori conseguenze". Ad aggiornare il quadro della situazione alla luce della crisi economica e' il bollettino mensile del Centro studi di Confindustria.In Italia i dati qualitativi e quantitativi, infatti, annotano gli economisti di viale dell'Astronomia, indicano che il calo del Pil è finito nei mesi estivi (-0,3% nel 2° trimestre). E l'anticipatore Ocse è salito anche in agosto "ed è coerente con la previsione del Centro Studi di avvio della ripresa nel semestre in corso e di accelerazione in autunno".Frena anche il deterioramento del mercato del lavoro in Italia. Il numero di occupati, dice Confindustria, è rimasto stabile nei mesi estivi. In agosto l'aumento dei disoccupati (+1,4%, a 3 milioni 127mila unità, massimo storico) è spiegato dall'espansione della forza lavoro (+0,2%). Ciò riporta il tasso di disoccupazione al 12,2% (+0,1 punti su luglio). E seppur ancora negative, migliorano pure le attese delle imprese sull'occupazione nel trimestre in corso: saldo delle risposte a -14,3 da -16,3. Grazie alle imprese industriali (da -15 a -11, sui livelli di due anni fa), mentre è rimasto invariato in quelle dei servizi. Decisi segnali di ripresa della domanda di lavoro provengono per gli economisti di viale dell'Astronomia, anche dall'aumento del ricorso alla somministrazione: il numero di lavoratori interinali e' in crescita da maggio.Segnali positivi per gli investimenti italiani. Le condizioni per investire secondo gli imprenditori sono migliorate nel 3° trimestre: il saldo dei giudizi è salito a -13,7 in settembre da -32,0 in giugno. E sono più favorevoli le valutazioni delle imprese sulle condizioni economiche generali nei mesi autunnali passate a -12,3 da -17. Migliorano pure gli ordini dall'interno e le attese dei produttori di beni strumentali, "segno che si rispolverano i piani di acquisto di macchinari e attrezzature". Per i consumi, invece, il Csc rileva "indicazioni contrastanti": se l'indicatore ICC in volume è rimasto invariato in agosto (+0,4% in luglio), le immatricolazioni auto sono calate del 3,3% in settembre dopo il +2,7% in agosto. Sono migliorati inoltre i giudizi -58 da -66 e le attese sulla situazione economica personale passano a -11 da -15. Non si allenta invece il credit crunch. I prestiti alle imprese, infatti, calcola ancora via dell'Astronomia, sono calati ancora in agosto: -0,5%, -8,0% da settembre 2011 (-74 miliardi di euro). Il razionamento è elevato: a settembre l'11,4% delle imprese manifatturiere che ha chiesto credito non lo ha ottenuto rispetto a quel 16,5% del luglio scorso e al 6,9% della prima metà del 2011. Anzi, i prestiti alle imprese calano più del Pil nominale: il rapporto è sceso a 54,3% nel 3° trimestre 2013, da 58,4% nel 3° 2011, tornando ai livelli del 2° 2008, denuncia ancora il Csc secondo cui il costo del credito resta "elevato": 3,5% in agosto pagato sui nuovi prestiti (4,5% per le PMI), con uno spread di 3,3 punti rispetto all'Euribor a 3 mesi (4,3 punti per le Pmi). Migliorano invece "marginalmente" le condizioni di liquidità: il 21,4% delle imprese si attende disponibilità insufficienti nel 4° trimestre 2013, contro il 28,6% nel 1°; nelle costruzioni la quota è del 48,9%.