Home Nazionale Damasco: ”Ci aspettiamo l’attacco” Putin sfida Obama: ”Porti le prove”

Damasco: ”Ci aspettiamo l’attacco” Putin sfida Obama: ”Porti le prove”

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Beirut, 31 ago. (Adnkronos/Dpa/Ign) – Il team di ispettori Onu incaricati di investigare sul presunto uso di armi chimiche in Siria ha lasciato Damasco ed è arrivato in Libano.Secondo quanto ha affermato ieri il segretario di Stato americano, John Kerry, citando un rapporto dell'intelligence Usa, l'attacco ha provocato 1.429 morti, tra cui 426 bambini. L'Esercito siriano libero (Esl), ala militare dell'opposizione al regime di Damasco, ha annunciato l'uccisione del generale di brigata delle forze lealiste, Mohammed Aslan, indicato come il responsabile del massacro. Alla tv di Stato siriana è stato letto un comunicato del ministero degli Esteri di Damasco in cui si sostiene che le prove diffuse dall'intelligence Usa non sono altro che "falsità". "Ciò che l'amministrazione Usa definisce come prove inconfutabili altro non sono che leggende trite che i terroristi (i ribelli, ndr) stanno diffondendo da più di una settimana: sono falsità assolutamente inventate", ha sottolineato il regime.Inoltre una fonte della sicurezza di Damasco, citata dall'emittente 'al-Arabiya', ha detto che il regime siriano si aspetta un attacco "in qualsiasi momento". ''Ma siamo pronti alla rappresaglia", ha precisato la fonte.La San Antonio, una delle navi da trasporto anfibio della Marina Militare Usa, si è unita alla flotta di cinque cacciatorpedinieri Usa armati di missili da crociera Tomahawk e quattro sottomarini nucleari già presente nelle acque del Mediterraneo Orientale. I cacciatorpedinieri sono la Gravely, la Mahan, la Barry, la Stout e la Ramage. La San Antonio può trasportare fino a 800 marines ed è dotata di mezzi da sbarco ed elicotteri.Il presidente russo Vladimir Putin ha bollato le accuse statunitensi al regime siriano riguardo l'uso di armi chimiche come "sciocchezze assolute", stando a quanto riporta la Bbc. Secondo Putin le potenze mondiali dovrebbero discutere della crisi siriana al vertice del G20 a San Pietroburgo la prossima settimana. "E' una buona piattaforma per discutere il problema. Perché non usarla?", ha affermato il leader del Cremlino, parlando con i giornalisti a Vladivostock, dicendosi convinto ''che l'attacco chimico non sia niente di più che una provocazione da parte di quanti intendono trascinare altri paesi nel conflitto siriano e che vogliono assicurarsi l'appoggio di membri potenti della scena internazionale, in particolare gli Stati Uniti". Il presidente russo ha quindi sfidato Obama a presentare le sue prove in Consiglio di Sicurezza.A farsi sentire è anche l'Iran, pronto a difendere Damasco da ogni aggressione. Lo ha messo in chiaro il presidente della Commissione Sicurezza Nazionale e Politica Estera del parlamento di Teheran, Alaeddin Boroujerdi, in una nota diffusa prima del suo arrivo in Siria. Nel comunicato, Boroujerdi ha sottolineato che un eventuale intervento armato contro il regime di Damasco "incendierà" la regione e "l'entità sionista e l'Occidente" ne pagheranno "per primi" le conseguenze. Per il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, un eventuale intervento militare in Siria dovrebbe avere l'obiettivo di far cadere il regime di Bashar al-Assad. L'azione militare, ha affermato Erdogan incontrando i giornalisti ad Ankara, "non può durare 24 ore", sul modello "colpisci e scappa". "Ciò che importa – ha rimarcato – è fermare il bagno di sangue in Siria e indebolire il regime fino al punto di farlo cadere". Secondo il ministro della Difesa, Mario Mauro, un eventuale intervento degli Stati Uniti o della Francia in Siria prima di un pronunciamento delle Nazioni Unite sarebbe come un segnale ad Assad e non una vera e propria guerra. "L'eventuale intervento – ha spiegato – andrebbe collocato nell'ambito e nei limiti di ciò che questi stessi Paesi hanno detto, e cioè di un intervento che sia una sorta di segnale alla dittatura di Assad che non si intende tollerare l'uso delle armi chimiche. Di questo bisogna parlare e non piuttosto di una guerra vera e propria".Domani sulla crisi siriana si terrà una riunione dei ministri degli Esteri della Lega Araba.