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Defibrillatori, attenti alla qualità degli apparati: sul mercato in agguato i ‘pacchi’

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Defibrillatori, attenti alla qualità degli apparati: sul mercato in agguato i ‘pacchi’
Defibrillatore

AREZZO – “La nave va”. Il varo di una nuova cultura sulla capacità di tutta la popolazione di intervenire di fronte ad un arresto cardiaco, ha preso ormai il largo nella nostra provincia e non passa settimana che qualche istituzione, pubblica o privata, non comunichi l’attivazione di un nuovo defibrillatore.
E’ in piena attuazione quel “Progetto cuore” che la Fondazione Cesalpino assieme alla Asl8, alla Prefettura e ad altri importanti soggetti, hanno lanciato oltre due anni fa. E che ha coinvolto dapprima le forze dell’ordine e la protezione civile, poi molte società sportive, quindi le aziende, le strutture del grande commercio, i comuni che ospitano in molte piazze le colonnine con le apparecchiature. Tante le associazioni che donano questi strumenti e che fanno partecipare volontari ai corsi di formazione. Nelle scuole, con il coinvolgimento degli insegnanti di educazione fisica è in corso un progetto a medio e lungo termine per formare migliaia e migliaia di giovani. Ma anche nelle chiese, dalla Verna alla cattedrale di Arezzo.
Il lavoro da fare è ancora molto perchè una buona copertura del territorio si potrà avere solo quando in ogni luogo dove si concentrano persone, ci sarà la disponibilità di un apparato. E quando anche nelle occasioni in cui anche in luoghi diversi si concentrano cittadini, dagli impianti sportivi alle fiere e mercati (con l’attivazione anche di defibrillatori mobili, portati da addetti formati).
Il tutto, come è stato ribadito più volte, anche con costi tutto sommato contenuti.
Presto entrerà in funzione “l’allert sms” che consentirà alla centrale 118 di avvisare con un sms che è scattata una richiesta di soccorso in una certa area: chi fra le migliaia di soggetti formati e registrati si trova nelle vicinanze, potrà intervenire per il primo soccorso in attesa dell’ambulanza.
Una rete complessa e organizzata che ha proprio nella centrale del 118 il suo fulcro. Qui è stata costruita la mappa dettagliata e completa degli apparecchi distribuiti e i nomi dei soggetti formati. Una rete che si amplia e completa quasi quotidianamente.
Un tema sul quale nei giorni scorsi è stato fatto il punto dai soggetti che gestiscono e che promuovono la cultura del salvataggio con il defibrillatore anche da parte di personale non sanitario, così come consente anche la legge.
Ma come in ogni azione che in qualche modo attiva delle risorse, ci sono sempre degli aggiustamenti da fare.
Essendo questo buon viatico avviato anche in altre parti d’Italia, diventando esso stesso un “mercato”, adesso si stanno sviluppando commerci nuovi. Gli apparati si trovano con maggiore facilità e spesso anche in internet. La crisi morde i polpacci e così anche in questo campo si fa avanti la concorrenza. A volte corretta, a volte meno.
Gli esperti hanno notato che esistono adesso proposte (specie su internet) di apparti non omologati, provenienti da mercati stranieri, che non danno le garanzie necessarie per essere inseriti nella rete provinciale sanitaria dei defibrillatori. E anche qualche associazione o azienda, pensando ovviamente di mettersi al passo con i tempi e istallare apparati in alcune aree dell’aretino, hanno fatto (altre stavano per fare ma si sono fermate in tempo) acquisti in internet trovandosi poi con un “pacco” non all’altezza della situazione. Esistono degli standard qualitativi per questi apparti elettromedicali e per la relativa formazione, così come esiste l’obbligo di comunicare l’esistenza di questi strumenti disseminati sul territorio, specie se istallati presso strutture pubbliche o aperte alla cittadinanza. Che poi è l’unico modo perché la “rete” possa dare risposte adeguate nel momento del bisogno.
Parte quindi un appello a quanti sono in procinto di acquistare un defibrillatore e di predisporsi anche a far formare le persone al suo utilizzo, di verificare l’esistenza dei requisiti necessari e indispensabili in questi casi.
L’indicazione è di rivolgersi alla Fondazione Cesalpino Onlus che è a disposizione per ogni informazione e per la verifica della correttezza delle proposte commerciali che vengono avviate in questo delicato settore.