Home Nazionale Di Berardino (Cgil): con crisi ‘in fumo’ 5 mld salari lavoratori Lazio

Di Berardino (Cgil): con crisi ‘in fumo’ 5 mld salari lavoratori Lazio

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Roma, 29 ago. (Labitalia) – "Dal 2009 ad oggi i lavoratori romani e del Lazio hanno perso, per via degli effetti della crisi, una quota complessiva 5 miliardi di euro" dei loro salari. E' il dato shock sulla crisi nel Lazio rivelato oggi da Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, in occasione della presentazione della quinta edizione della Festa della Cgil di Roma e Lazio, 'Piazza Bella Piazza. Il piano del lavoro', in programma nella Capitale e in tutta la Regione dal 2 al 7 settembre. Cinque miliardi di euro 'scomparsi' dai salari dei cittadini laziali che sono la sommatoria, spiega Di Berardino, dei 'tagli' che hanno subito in busta paga "i lavoratori che sono stati licenziati, o sono in cassa integrazione e in mobilità. E senza dimenticare gli stipendi della pubblica amministrazione fermi per via del blocco della contrattazione, i contratti collettivi di lavoro rinnovati con parametri al di sotto dell'inflazione, e i contratti di secondo livello che non si firmano più da anni". E secondo Di Berardino, "nella nostra regione per continuare a garantire ai lavoratori in cassa integrazione in deroga il sostegno adeguato servono altri 100 milioni di euro fino alla fine del 2013". Per Di Berardino "se la Regione Lazio pensa di aumentare l'addizionale Irpef per far fronte al pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione noi non ci stiamo. La strada da seguire per trovare le risorse è un'altra, come quella di valorizzare il patrimonio pubblico"."Lo Stato -ha spiegato Di Berardino- dovrà dare alle imprese, attraverso la Regione Lazio, 5 miliardi di euro per i debiti della P.a. Noi chiediamo alle imprese che almeno il 50% di queste risorse venga reimpiegato per fare investimenti e creare posti di lavoro, e non solo per risanare le aziende". Sulla Metro C "noi chiediamo al sindaco Marino di effettuare le verifiche necessarie per capire se il consorzio deve essere pagato per dei lavori pregressi, in modo da riaprire presto i cantieri". Per Di Berardino si devono riaprire presto i cantieri della Metro C "per i 200 lavoratori impiegati ma anche per dare un servizio alla città. Non ci può essere un'altra incompiuta, ne abbiamo già avute tante". Di Berardino ha aggiunto "noi lo diciamo da tempo e lo ribadiamo alla giunta Zingaretti: serve un piano strategico per il lavoro, un patto di legislatura per lo sviluppo". Per Di Berardino dalla crisi "si esce con un programma per creare sviluppo. L'attuale modello di sviluppo nel Lazio riteniamo che non sia in grado di produrre nessun nuovo posto di lavoro. Dalla crisi -conclude- si esce solo se ognuno nei prossimi cinque anni si prende le proprie responsabilità". E Di Berardino ha presentato anche i contenuti della Festa. "Il tema al centro della Festa -ha sottolineato- è quello del lavoro per cercare di rispondere a una crisi che in questi anni si è sviluppata sempre di più e ha colpito pesantemente il Lazio con la crescita a dismisura della disoccupazione, dei licenziamenti, della cassa integrazione, del precariato".Un'edizione 'nuova' e itinerante, tra dibattiti e convegni. "Quest'anno la Festa -ha spiegato Di Berardino- si avvicina ai territori e ai luoghi del lavoro. Lasciamo le Terme di Caracalla a Roma e andiamo in 80 piazze a Roma e Lazio, poi ci saranno due giorni nei giardini di San Giovanni a Roma e infine la chiusura al Teatro Tendastrisce con Susanna Camusso". "Noi crediamo -ha concluso Di Berardino- che il lavoro può ripartire solo con l'intervento pubblico, e per questo serve un piano per il lavoro della Regione".