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Donazione di tessuti ed organi, convegno medico al San Donato

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Donazione di tessuti ed organi, convegno medico al San Donato

AREZZO – Sono molte migliaia nella nostra provincia le famiglie che negli anni hanno donato con grande generosità cornee, reni, fegato, cuore dei loro cari deceduti, per ridare vita e speranza ad altre persone. Uno dei più grandi atti di generosità verso gli altri.
In un decennio (2002-2012) dai nostri ospedali verso i centri di trapianto sia toscani che di altre parti di Italia, sono stati dapprima espiantati e poi trasferiti 1263 cornee, 2 cuori, 72 tessuti ossei, 39 fegati, 35 valvole cardiache, 63 reni, 102 tessuti cutanei, 2 pancreas, un polmone. Un elenco che “costringe” a pensare all’importanza di un gesto generoso verso chi soffre e aspetta l’arrivo di una speranza, compiuto nel momento del dolore, della morte di un congiunto. E così mentre per migliaia di persone il lutto si è accompagnato ad una azione di grande generosità, quasi sempre anonima, dall’altra parte ci sono state altrettante persone e famiglie che hanno potuto cominciare a sorridere di nuovo, e ad avere una vita migliore.

Senza donazione non c’è trapianto. Ma tutto questo oltre che toccare aspetti umani profondi, deve affrontare anche aspetti tecnici-operativi e soprattutto normativi.
Il tema sarà discusso sabato prossimo, 25 maggio, alle 9,30 in un convegno all’Auditorium dell’ospedale San Donato di Arezzo organizzato dall’Aido sul tema: “Donare, scelta consapevole, scelta per la vita”.
Alla presenza dei dirigenti Aido regionali e locali (l’associazione ha sezioni in tutta la provincia e 5.800 iscritti), interverranno i responsabili delle donazioni e trapianti di Arezzo (Patrizia Bobini), e dei centri trapianto cuore, reni, polmone e fegato di Siena (Mario Carmellini, Massimo Maccheroni e Luca Voltolini), Pisa (Franco Filippini) e il coordinatore regionale (Adriano Peris).
Nel corso di questo convegno medico, l’Aido presenterà una serie di iniziative. La sezione di Arezzo, che proprio nel 2013 compie 40anni di attività, annuncia per il 15 giugno prossimo una assemblea straordinaria per promuovere con nuova forza e idee, la cultura della donazione di organi e tessuti in città

Organi, tessuti, cellule
Solitamente quando si parla di trapianto si dà per scontato che sia di organi, eppure esiste anche la possibilità di trapiantare tessuti omologhi, ossia dello stesso tipo di quello da sostituire e proveniente da un altra persona, quando non da una parte del corpo dello stesso paziente diversa da quella danneggiata. Il trapianto di organi e quello di tessuti si differenziano, oltre che ovviamente per la parte trapiantata, anche per il fattore “tempo” che è importantissimo per gli organi, mentre per i tessuti non si presenta la stessa emergenza.
Il trapianto di tessuti è un trapianto che viene detto “migliorativo”, in grado cioè di migliorare la qualità della vita dei pazienti, e preferibile a protesi biologiche o materiali artificiali. I tessuti vengono prelevati da donatori viventi o deceduti in base al tipo di tessuto, e possono provenire da elementi ossei (es. testa di femore) o muscolo-scheletrici (cartilagini, tendini), tessuti cardiovascolari (arterie, vasi, valvole cardiache), tessuto oculare (cornea), dalla cute e recentemente anche dalla membrana amniotica.

Come esprimere il consenso alla donazione degli organi
La dichiarazione della volontà di donare gli organi è regolamentata dalla legge n.91 del 1 aprile 1999 e dal decreto ministeriale dell'8 aprile 2000. L'art 4 della legge n.91/99 introduce il principio del silenzio assenso, in base al quale a ogni cittadino maggiorenne viene chiesto di dichiarare la propria volontà sulla donazione dei propri organi e tessuti, dopo essere stato informato che la mancata dichiarazione di volontà è considerata quale assenso alla donazione. Tale principio non è ancora in vigore. In questa fase transitoria, prima dell'applicazione del silenzio – assenso, la manifestazione della volontà è regolamentata dall'art. 23 della stessa legge (disposizioni transitorie) che introduce il principio del consenso o del dissenso esplicito. A tutti i cittadini viene data la possibilità (non l'obbligo) di esprimere la propria volontà in merito alla donazione dei propri organi. Se la volontà non è stata chiaramente espressa in vita, la scelta ricade sulla famiglia. Per questo è necessario che i parenti più prossimi siano a conoscenza della volontà del loro congiunto affinché non abbiano dubbi riguardo la decisione da prendere.