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Donne&Governance, Margherita Hack protagonista

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Donne&Governance, Margherita Hack protagonista

È solo questione di tempo. Poi le donne recupereranno le posizioni che fino a poco fa la storia ha negato loro e arriveranno ad occupare gli stessi posti di rilievo che oggi sembrano ad esclusivo appannaggio degli uomini. Ne è convinta l’astrofisica Margherita Hack, che ieri sera (28 gennaio) si è collegata in diretta via Skype con l’auditorium di Arezzo Fiere e Congressi in occasione del convegno su “Donne e Governance” organizzato dalla Confcommercio aretina, con il supporto di Gruppo Terziario Donna, Camera di Commercio e Coingas.

Una serata di grande successo: una sala gremita di persone, oltre trecento fra autorità, esponenti del mondo politico, economico e sociale locale, imprenditori e persone richiamate dall’argomento in discussione e dalla presenza di ospiti autorevoli sul palco, a partire dalla Hack, che in questi giorni è protagonista sulle cronache di un dibattito aperto con il suo medico in merito all’opportunità di sottoporsi ad un delicato intervento al cuore. “Preferisco vivere meno, ma restando tra i miei affetti, vicina a mio marito, ai miei gatti, ai miei libri”, ha detto la Hack, 91 anni a giugno, in collegamento dalla sua casa di Trieste, “in questa fase della mia vita non ho intenzione di passare troppo tempo in ospedale, preferisco continuare così, vada come vada”. Il medico le ha proibito di sottoporsi a sforzi troppo intensi, come i lunghi viaggi, ma la scienziata ad Arezzo ha voluto comunque esserci, e ha dato il meglio di sé. Empatica, energica e brillante come sempre, è stata lei la protagonista dell’iniziativa ideata dalla Confcommercio per fare il punto sulla presenza femminile nei luoghi decisionali e di potere. Dall’alto dei suoi anni portati con fierezza (“ne compio 91 a giugno”), la Hack è in fondo un’icona vivente delle donne che sanno come conquistarsi stima e credibilità grazie alle proprie doti umane e alle capacità professionali. E gli applausi calorosi del pubblico in sala lo hanno confermato.

Molto apprezzate anche le altre ospiti chiamate sul palco dal direttore della Confcommercio aretina Franco Marinoni, che ha curato con attenzione la regia della serata, unico uomo insieme al vicepresidente nazionale di Confcommercio Renato Borghi. La presidente nazionale di Terziario Donna Confcommercio Patrizia di Dio, manager della moda, l’avvocato Maria Elena Boschi, coordinatrice nazionale dei Comitati Renzi e presente nel cda di importanti aziende partecipate, ma soprattutto la grintosa presidente di Banca del Vecchio Antonella Mansi, imprenditrice nel settore chimico e vicepresidente nazionale di Confindustria, donna in un mondo – quello del credito e della finanza – ad altissima componente maschile. Con loro anche la padrona di casa, la presidente provinciale di Confcommercio Anna Lapini.

“La tecnologia ci ha permesso di affrancarci dalle logiche del potere legato alla forza fisica, che dai tempi delle caverne ha fatto prevalere l’uomo. Non è un caso se i primi movimenti femminili sono nati nell’Ottocento con lo sviluppo della meccanizzazione”, ha sottolineato Margherita Hack, “oggi le donne hanno le stesse possibilità di emergere di un uomo. Ancora nei posti di comando ce ne sono poche perché hanno iniziato più tardi questo percorso, ma tra un po’ ci saranno, eccome. In Magistratura, dove possono entrare dagli anni Sessanta, già sono il 50%. Nelle Università, già oltre la metà dei ricercatori è donna, presto arriveranno sempre più numerose anche ai ruoli dirigenziali”.

Dunque ben vengano l’era dell’Icloud con le sue innovazioni tecnologiche, che riducendo il bisogno del lavoro fisico mettono sullo stesso piano uomini e donne, a patto che le donne sappiano cogliere questa sfida con coraggio, fiducia nelle proprie possibilità e più autostima, come hanno sottolineato tutte le ospiti sul palco. Con qualche sostegno concreto in più – a partire da politiche di welfare più adeguate, da una legislazione più efficace e da strumenti che le aiutino a conciliare gli impegni di lavoro con quelli familiari – ma soprattutto con una rivoluzione culturale che, partendo dall’educazione dei bambini, valorizzi la donna come portatrice di valori e talenti diversi e complementari a quelli dell’uomo.

“Le quote rosa sono un concetto antipatico” ha precisato Maria Elena Boschi, “ma visto che la presenza femminile in certi ambiti è ancora troppo ridotta, una legge che la imponga anche in percentuale minima è un rimedio temporale ma necessario”.

“Dare pari opportunità alle donne significa per l’Italia recuperare un deficit di democrazia non più tollerabile, oltre che ridare nuova speranza alla ripresa economica attingendo a quel capitale dormiente rappresentato dall’universo femminile”, ha aggiunto la presidente Patrizia di Dio.

In questo senso, anche la crisi può diventare una grande occasione per il riscatto delle donne, per la necessità economica di una distribuzione più equa dei carichi di lavoro all’interno delle famiglie. “Ho avuto la fortuna di vivere in una famiglia dove uomini e donne erano considerati uguali”, ha raccontato Margherita Hack, “quando mio padre perse il lavoro perché antifascista, mia madre tirò su la famiglia vendendo ai forestieri le copie dei quadri degli Uffizi. Alle donne consiglio di essere combattive, di far bene il proprio lavoro e di non farsi mettere i piedi in testa da nessuno. Molto dipenderà da come sapremo educare le nuove generazioni”.

“La vera forza delle organizzazioni e delle imprese è quella di saper combinare uomo e donna per i loro talenti. Le questioni di genere sono marginali, quando contano professionalità competenza e passione”, ha detto la presidente di Banca del Vecchio Antonella Mansi. “Rimettere al centro il merito, questa è l’unica strada da percorrere per gli uomini e per le donne”, ha chiosato la presidente della Confcommercio Anna Lapini.

Il dibattito sarà trasmesso giovedì 30 novembre alle ore 22 su Teletruria.