Home Nazionale E’ morto Paolo Soleri, l’inventore della ‘città perfetta’

E’ morto Paolo Soleri, l’inventore della ‘città perfetta’

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Roma, 10 apr. – (Adnkronos) – E' morto ieri a 93 anni, Paolo Soleri, l'architetto, scrittore e urbanista italiano che nel 1970 nel deserto dell'Arizona, ha realizzato Arcosanti: la 'città esperimento' che si colloca lungo l'autostrada che collega Phoenix al Grand Canyon. Soleri ha trascorso tutta la vita per indagare come l'architettura, in particolare quella delle città, possa sostenere le innumerevoli aspirazioni umane. Con il laboratorio urbano Arcosanti, Soleri ha realizzato il suo prototipo di 'arcologia', un modello di città che coniuga architettura ed ecologia attraverso un processo ciclico di miniaturizzazione, complessità, durata. La disciplina, elaborata da Soleri a partire dagli anni '50, elabora un modello di habitat tridimensionale che concentra le funzioni dell'abitare evitando la proliferazione di periferie e lasciando al verde la maggiore estensione del territorio. Ad oggi più di 7.000 studenti hanno partecipato alla costruzione di Arcosanti e più di 50.000 appassionati di architettura visitano il sito ogni anno. "La ricchezza consiste non nell'avere di più, ma nell'aver bisogno di meno" spiegava Soleri in un'intervista rilasciata all'Adnkronos nel 2010. Per questo, "dobbiamo creare ciò di cui la società ha bisogno, non quello di cui l'individuo crede di avere necessità". Il consumismo "si sta identificando con il materialismo" ed oggi rappresenta "un'arroganza letale". "La premessa di uno tsunami della ragione". Con Arcosanti, dunque, l'obiettivo era di concretizzare un laboratorio urbano per una nuova città contro l'etica edonistica, nella quale la felicità è il consumo, che umilia e degrada la persona. Un messaggio importante ma di certo in controtendenza rispetto alle città di oggi, dove regna il consumismo. "Per popolazioni che sussistono con 1 o 2 dollari al giorno, il 'bisogno' ha un significato profondamente diverso dalla cultura americana per cui una persona è e si sente povera con 'solo' 30 dollari al giorno. Il consumismo americano si sta identificando con il materialismo, la cui natura è di essere senza limiti. Per 7 miliardi di persone questa arroganza è letale" spiegava Soleri. Questa realtà "è la premessa di uno tsunami della ragione, cioè una catastrofe che rimbalza dalla biosfera all'omosfera e chiude i cancelli verso la noosfera proposta dalla ragione non semi-distrutta dal materialismo. Il riformismo è oggi impotente". Ciò che è necessario "è una riformulazione della nostra cultura". Da questo presupposto, dunque, nasce Arcosanti che "è una stazione sul percorso della riformulazione, oggi indispensabile". In questa "modesta stazione si devono ricercare in modo embrionale i dati più salienti della città-paese proposta". E in questo processo "l'architettura è subordinata alla natura". In quanto "la natura in cui l'umanità si forgia e la biosfera nella quale questa si sviluppa richiede la presenza dell'abitato, il riparo dal clima che le stagioni definiscono". I principi base per regolare lo sviluppo, dunque, secondo Soleri, sono quelli che "oggi si esprimono nell'integrazione delle numerosissime funzioni presenti in ogni conglomerato urbano. Uno dei quali è di soddisfare la mobilità delle persone, una mobilità quasi distrutta dalla presenza dell'automobile, la quale ha causato il gigantismo di cui tutti siamo vittime. I pedoni sono eliminati nelle città americane quali Phoenix, quindi questa esplode in modo da favorirne l'esodo e il gigantismo in atto". Un città sostenibile, dunque, prima che sull'architettura, si costruisce sulle scelte di vita. "Per uno sprinter, sostenibilità significa un modo di vita che meglio sostenga il corpo nei suoi pochi secondi o minuti della gara. Negli Stati Uniti c'è una certa confusione tra primato e sostenibilità. Perseguire 15 minuti di fama è più importante di una modesta ma sostenuta attività che contribuisce alla cultura. Riconoscendo che la vita è un processo, Arcosanti è un processo, con la sua propria coerenza che la rende sostenibile". Serve coerenza nelle cose: è questa la ricetta giusta. "E' un po' come la questione dell'uovo e della gallina" spiegava Soleri. Dove è il punto separatore? "Uno può dire che la gallina-uomo (e donna) richiede una certa architettura, mentre un altro può dire che solo una certa architettura può sostenere lo sviluppo dell'uomo-cultura. Essere coerenti è essere coscienti delle 'follie' evoluzionarie e consciamente partecipi nel processo in cui l'errore è in coabitazione con il giusto".

Articlolo scritto da: Adnkronos