Home Nazionale Edilizia: Feneal, Ance garantisca vero confronto su contratto

Edilizia: Feneal, Ance garantisca vero confronto su contratto

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Roma, 13 dic. (Labitalia) – "Il settore è allo stremo e ne siamo consapevoli, ma il dazio non può essere fatto pagare soltanto ai lavoratori: questo è quello che innanzitutto vogliamo dire alle nostre controparti e al governo". Con queste parole Massimo Trinci, segretario generale Feneal Uil, ha concluso a piazza dei Martiri, a Napoli, davanti alla sede dell'Ance, una delle quattro manifestazioni interregionali dello sciopero nazionale di 8 ore organizzato oggi da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Al grido "vogliamo il lavoro e il contratto" sono scesi in piazza a Milano, Roma, Napoli e Palermo i lavoratori edili per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore, scaduto da ormai quasi un anno, dopo lo strappo avvenuto lo scorso 21 novembre tra sindacati, Ance e Coop e dopo che queste avevano presentato un testo ritenuto dai sindacati inaccettabile non prevedendo alcun aumento salariale e l'eliminazione dell'anzianità professionale edile oltre all'annullamento delle prestazioni delle casse edili.Il segretario generale Trinci ha concluso la manifestazione con il suo intervento in cui ha sottolineato "la vitale necessità per il settore di riprendere a crescere ma attraverso un nuovo modello di edilizia che traini l'intera economia italiana". "Mai più -ha detto Trinci- l'edilizia di una volta, mai più abusi, costruzioni in zone a rischio, sfruttamento del territorio e cementificazione senza freni. Mai più 300mila abitazioni all'anno di cui migliaia restano invendute". "L'edilizia ha bisogno di liquidità, lavoro, ma anche -ha proseguito Trinci- di un diverso sviluppo che punti a sostenibilità e qualità. Se l'Ance, come continua a sostenere da tempo, vuole tutto questo, inizi a fare la sua parte garantendo un confronto vero per il rinnovo del contratto, per un lavoro sicuro e dignitoso e per un adeguato aumento salariale". "Le loro proposte -ha aggiunto Trinci- vogliono soltanto dire un ritorno al passato, e non invece, come la crisi ha reso ancora più necessario, un cambio di rotta che migliori la vita di tutti, come lavoratori e come cittadini. La crisi non deve essere uno scudo dietro cui trincerarsi, nascondendo. la propria incapacità di affrontare i problemi che comporta, piuttosto -ha concluso Trinci- cogliamo l'occasione per rialzarci e ricreare le occasioni per il lavoro a partire dalla messa in sicurezza del territorio e dalla riqualificazione dell'esistente, scuole, periferie, ospedali, patrimonio artistico".

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