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Fiera Antiquaria, lettera di Paolo Nicchi agli espositori

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Fiera Antiquaria, lettera di Paolo Nicchi agli espositori
lettera aperta

Cari amici espositori della Fiera Antiquaria,

come sapete, nelle settimane scorse l’associazione Fiera Antiquaria ha cessato di esistere e, da questa edizione di dicembre 2013, la gestione della manifestazione Fiera Antiquaria spetterà direttamente al comune di Arezzo.

Nel salutarvi simbolicamente uno ad uno, e ringraziandovi – assieme al consiglio di amministrazione e al comitato tecnico – per quanto avete fatto e state facendo per la manifestazione e la città di Arezzo , vorrei ripercorrere con voi questi anni di lavoro, che sono stati nel contempo intensi ed esaltanti per il lavoro svolto, ma – soprattutto – per l’incontro con voi, con ciascuno di voi, che ci ha regalato non solo uno spaccato di vita ma la passione, la tenacia, la professionalità che contraddistingue il vostro lavoro, così particolare e così unico.

Quando assunsi la presidenza dell’associazione Fiera Antiquaria (2007) gli operatori presenti alla manifestazione erano 320, oggi sono 314. A riprova che, nonostante il fisiologico cambio degli espositori, dettato da più motivi, la manifestazione è da tempo consolidata su queste presenze.
Ritengo che questo risultato, inserito nel più ampio contesto della contingenza economica attuale, sia il maggiore successo della Fiera Antiquaria e ne siamo particolarmente orgogliosi.

Abbiamo cercato, in ogni modo, di avvicinare sempre più la Fiera Antiquaria alla città di Arezzo e viceversa. E spero che la città abbia compreso questo sforzo: la Fiera Antiquaria è un’occasione di crescita per l’intera città, soprattutto per il centro storico, e non si può – né si deve – disconoscere il profondo valore di traino economico e culturale che la manifestazione ha in sé.

Abbiamo pensato alla Fiera Antiquaria dalla parte degli operatori (parcheggi, servizi…), ma ancora molte cose sono da fare. Gli operatori NON sono ospiti MA protagonisti della manifestazione.
La vicenda del DURC ha reso la vita assai complicata a molti operatori e la battaglia per avere una legge regionale che tuteli la Fiera Antiquaria, come particolare mercato all’aperto, non comprendendola in altri generici mercati, deve andare avanti a ritmo serrato e la politica cittadina, le associazioni, le categorie devono sostenere questa battaglia che non solo della Fiera Antiquaria, ma dell’intera città.

Occorre difendere sempre più la manifestazione da un pericolo che rischia di vanificare gli sforzi fatti, ovvero dall’abusivismo di altri mercati, blandamente e capziosamente ospitati in altri Comuni anche della provincia…

Con i pochi mezzi economici a disposizione (ma con molte idee…) abbiamo fatto una continua e costante promozione della manifestazione a vari livelli concentrici: dal locale fino all’internazionale, passando dal regionale e dal nazionale.

La Fiera Antiquaria è diventata nell’immaginario collettivo, e non solo a livello istituzionale, un eccellente veicolo di promozione anche di altre iniziative, soprattutto culturali, che reiteratamente hanno chiesto il logo della Fiera per apporlo sul loro materiale promozionale e assai spesso è stato chiesto ed ottenuto anche il patrocinio (gratuito) della manifestazione.
Ciò a riprova che la Fiera Antiquaria non è solo un eccellente – e forse unico – traino per l’economia aretina ma anche un altrettanto eccellente veicolo per la promozione culturale della città.

Infine, mi sia permessa una nota personale: sono grato e riconoscente al sindaco di Arezzo per la fiducia che mi ha dimostrato in questi anni per avermi offerto la possibilità di presiedere il cda dell’associazione Fiera Antiquaria, perché è stata un’esperienza unica, intensa e coinvolgente.
Sono grato al sindaco perché mi ha offerto la straordinaria opportunità di conoscere il mondo dell’antiquariato e perché ho potuto incontrare tutti voi, ciascuno di voi e con voi mi sono arricchito di umanità come mai era accaduto nella mia vita.
Quindi, assieme al consiglio di amministrazione e al comitato tecnico, desidero ringraziarvi.
Il mio grazie più profondo a tutti voi, a ciascuno di voi con cui ho parlato e discusso; che ho ascoltato con attenzione e da cui ho tratto tanti insegnamenti e da cui sono stato – talvolta – criticato ma sempre rispettato.
Grazie per questa esperienza assieme!
La più grande fortuna a ciascuno di voi!

Paolo Nicchi