Home Nazionale Fisascat Cisl: scongiurati 1726 licenziamenti Natuzzi, accordo storico

Fisascat Cisl: scongiurati 1726 licenziamenti Natuzzi, accordo storico

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Roma, 10 ott. (Labitalia) – Grande soddisfazione in casa Fisascat per la sottoscrizione dell?accordo di salvataggio dei 1726 lavoratori del Gruppo Natuzzi, azienda leader nella costruzione dei divani. L?intesa, siglata al ministero dello Sviluppo Economico – che ha svolto un importante ruolo di intermediazione tra le organizzazioni sindacali di categoria Cisl, Cgil e Uil e la direzione aziendale – prevede nel merito la riallocazione della produzione Leather Editions in una newco italiana con la ricollocazione di 500 lavoratori entro il 2014 ed altri 200 entro il 2018 negli stabilimenti presenti in Puglia ed in Basilicata dove, nello stabilimento di Jesce da tempo in via di dismissione, troveranno ricollocazione oltre 200 lavoratori per la produzione di nuove linee di complementi d?arredo.Per altri 350 lavoratori è inoltre prevista la rioccupazione tra il 2014 ed il 2018 nelle due newco di futura costituzione mentre per un massimo di 600 persone è stata individuata la strada dell?incentivo all?esodo. Per tutti i 1726 dipendenti sarà comunque prorogata per un altro anno la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione aziendale. "Un accordo storico -ha commentato Marco Demurtas della segreteria sindacale Fisascat Cisl- il primo caso di riallocazione in Italia di aziende delocalizzate all?estero. Il tavolo di concertazione -ha concluso Demurtas- ha visto coinvolte in prima linea le regioni Puglia e Basilicata, interessate al rilancio del polo del mobile imbottito, ed ha registrato un ruolo determinante del Mise"."In tempi di crisi -ha aggiunto il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri- è davvero lodevole lo sforzo compiuto al tavolo da tutte le parti negoziali per addivenire alla sottoscrizione di un accordo che non solo ristabilisce la produzione di qualità made in italy ma salvaguardia l?occupazione anche attraverso la previsione di nuovi investimenti e la riduzione dei costi di trasformazione".