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Flai, qualità e rispetto lavoratori ricetta successo prodotti

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Roma, 22 nov. (Labitalia) – 'Cibi e diritti, la qualità dei diritti'. Questo l'argomento affrontato oggi dalla Flai Cgil, in occasione di un incontro da cui è emerso che la ricetta segreta del successo di un settore che può rappresentare il made in Italy risiede nella qualità, nella capacità di innovazione, nell'attenzione che si rivolge al rispetto dei lavoratori e dei loro diritti, nella qualità delle relazioni sindacali. "Un dibattito – spiega a Labitalia Stefania Crogi segretario generale Flai Cgil – su cosa significa made in Italy, contro tutte quelle interpretazioni che spesso portano alle contraffazioni, alle illusioni del consumatore rispetto a un prodotto che viene etichettato come made in Italy". "E' made in Italy – chiede – un prodotto che viene semplicemente confezionato nell'ultima fase di lavorazione in Italia, oppure può essere un'accezione un po' più vasta dove è quel know how, quella capacità e quella professionalità che lega la produzione al territorio". "Non stiamo facendo una crociata – sottolinea – rispetto all'etichettatura, origine di provenienza. Noi riteniamo che made in Italy è quel bollino, quel marchio e quella garanzia che lega la qualità del prodotto alla qualità della lavorazione, a quel territorio che la produce e che la mette in pista. E soprattutto – chiarisce Stefania Crogi – lanciamo una sfida: se cioè, attraverso l'agroalimentare di eccellenza del rispetto dei diritti, delle relazioni sindacali che stanno dietro quella lavorazione e quella produzione, si possa veramente lanciare una sfida di ripresa, competitività e produttività della quale questo paese ha assolutamente bisogno".