Roma, 4 lug. (Labitalia) – "Orientarsi verso un contratto unico, più flessibile per i nuovi lavoratori". Un contratto che "gradualmente aumenta la protezione del posto di lavoro con l'aumento dell'anzianità potrebbe ridurre il costo delle nuove assunzioni e sostenere l'apprendistato". A sostenerlo è il Fmi nel rapporto sull'Italia al termine della sua missione. Per il Fondo, bisogna "incoraggiare le imprese e i lavoratori a impostare contratti di secondo livello per un migliore rapporto stipendio e produttività". Per il Fmi, quindi, la priorità "deve aumentare la bassa occupazione in Italia in particolare quella che riguarda i giovani e le donne". In particolare, sottolinea il Fondo, "recuperando metà del divario occupazionale con il resto dell'Europa (circa 4,5 punti percentuali) si potrebbe alzare il livello del pil di ben il 2,5% entro il 2018".