Roma, 10 lug. (Labitalia) – "Una buona base di partenza che può essere migliorata ulteriormente. Potrebbe essere questo, in sintesi, il giudizio sulle novità introdotte in materia di lavoro dal decreto legge 76 del 2013, anche tenendo conto delle poche risorse a disposizione". E' quanto sostiene Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, nella circolare numero 7. "Alcune norme, come quelle sui tirocini formativi, sui contratti di prossimità e sull'assunzione di lavoratori che fruiscono dell'Aspi, sono da accogliere con favore", fa notare."Non si può invece – sottolinea De Luca – esprimere eguale parere sulla nuova formulazione del contratto a termine, sull'irrigidimento previsto per il recesso di associati in partecipazione e collaboratori a progetto. Così come fa specie – avverte – vedere l'acconto d'imposta portato al 101%. Ma il periodo è straordinario e quindi, in fase di conversione, si dovrebbe dare spazio per norme straordinarie, in deroga". Per il presidente della Fondazione Studi De Luca, "l'occasione è data dall'Expo 2015, evento che deve essere utilizzato dal Paese come volano". "Ma perchè ciò si realizzi – spiega – bisogna agire ulteriormente estendendo il campo d'azione agli interventi strutturali sui costi pubblici da cui ricavare le ingenti risorse necessarie da investire per interventi sullo sviluppo, magari ad esempio per detassare il reinvestimento degli utili. Uscire dagli schemi – auspica – è un imperativo categorico se si vuole invertire sostanzialmente il trend negativo. A un momento eccezionale crisi del Paese bisogna rispondere con strumenti coraggiosi ed eccezionali".