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Generosa calza della Befana per l’Antiquaria

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Generosa calza della Befana per l’Antiquaria

La prima edizione del 2013 della Fiera Antiquaria si conclude positivamente, buona l’affluenza di pubblico, soprattutto nella giornata di oggi (“La Fiera è e continua a rimanere una risorsa per la città”, sottolinea il presidente Nicchi) e soddisfazione per l’arrivo nella ‘grande famiglia’ dell’Antiquaria di nuovi espositori che, a dispetto dei tempi non facili per l’economia in generale, decidono di scommettere sul mercato antiquariale di Arezzo.

E’ la storia, ad esempio, di Maria Elina Bini di Empoli che ha inaugurato, in questa edizione, la sua ‘avventura’ ad Arezzo in un posteggio acquistato sotto le Logge Vasari proponendo quadri, stampe, oggettistica e vetri particolari.
“La mia è una famiglia di librai da generazioni e nel 2005, assieme a mio marito, abbiamo deciso di chiudere l’attività della libreria e di cominciarne un’altra legata al mondo dell’antiquariato, da sempre passione mia e di mio marito – racconta la signora Bini. Ad Arezzo siamo sempre venuti per acquistare ed abbiamo sempre trovato molti oggetti interessanti, guardando a questo mercato come al più interessante in Italia. Non abbiamo mai fatto la ‘spunta’ ad Arezzo ma aspettavamo una buona occasione per acquistare un posteggio. L’occasione si è presentata e non ce la siamo fatta sfuggire perché la Fiera Antiquaria di Arezzo costituisce realmente la migliore occasione di vendita e di ‘vetrina’ per chi fa questo lavoro”. Aspettative particolari per questa Fiera Antiquaria? La risposta è lapidaria: “In un periodo di crisi come l’attuale o si investe adesso o non si fa più!”.

“Storie come queste – commenta il presidente Nicchi – costituiscono una piccola ma significativa iniezione di fiducia per il mondo antiquariale e per l’economia nel suo insieme. E costituiscono un’ulteriore conferma della valenza della ‘piazza’ di Arezzo che continua ad attrarre gli operatori”.

Molte interessanti anche le proposte di questa edizione, tra le più significative un arazzo di manifattura francese del ‘500, una scultura in legno di metà Quattrocento (alta 1,40 cm) raffigurante santa Barbara di provenienza dalla Francia del Nord, due sedie a rocchette e due sedie Luigi XIV ed infine una caffettiera in argento dei primi dell’Ottocento, opera del maestro Francesco Ossani, rinomato argentiere dell’epoca le cui opere sono state battute con grande interesse nell’ultima asta londinese di Christie’s.