Home Nazionale Governo: Quagliariello, le riforme ispirandosi a De Gaulle /scheda

Governo: Quagliariello, le riforme ispirandosi a De Gaulle /scheda

0

Roma, 27 apr. (Adnkronos) – Napoletano e tifosissimo del Napoli, 53 anni, eletto sempre in Senato nel 2006, 2008 e alle ultime elezioni, Gaetano Quagliariello nella scorsa legislatura ha scalato le gerarchie del Pdl fino all'incarico di vicecapogruppo vicario, anche se mentre si preparava la salita in politica di Mario Monti per un periodo sembro' sul punto, con altri parlamentari del partito, di transitare nello schieramento del professore. Ritagliatosi un ruolo di uomo delle riforme, tanto da essere chiamato dal Presidente della Repubblica a far parte di una delle due commissioni di saggi, ha scritto ben nove opere, una monumentale ("mi e' costato dieci anni di lavoro"), sul suo idolo politico, Charles De Gaulle. Proprio il semipresidenzialismo alla francese con legge elettorale a doppio turno potrebbe cosi' diventare l'uovo di Colombo per mettere d'accordo centrodestra e centrosinistra sulla riforma della Costituzione.
Ma per essere dal ministero delle Riforme il regista di quella che finalmente potrebbe diventare una legislatura costituente, Quagliariello dovra' vestire i panni del mediatore e non certo quelli di agguerrito teocon indossati soprattutto nei giorni in cui imperversavano le polemiche sulla vicenda di Eluana Englaro. ''Eluana e' stata ammazzata, e noi non ci stiamo!'', urlo' dai banchi del Senato, piegando il microfono con forza, quando fu bloccato il decreto legge che il governo Berlusconi voleva varare per non interrompere l'alimentazione artificiale.
Il punto culminante di una parabola politica iniziata nel Partito radicale, quando addirittura venne arrestato con Francesco Rutelli per essere entrato in una zona off limits durante una manifestazione antinuclearista. "Sono stato radicale dai 15 ai 22 anni. Significava non sprangare ne' essere sprangato. Ero liberale, garantista, anticomunista. C'era la piaga dell'aborto clandestino. La legge 194 era un freno. Oggi, sono contro l'aborto. Non sono pero' -spiego' in un'intervista del 2009- per l'abrogazione della legge, ma per la sua esatta applicazione. La politica e' il regno del possibile, non dei principi astratti. Non mi sento ateo e neanche devoto. Ho avuto un'evoluzione personale per problemi privati, sono un credente con una pratica riluttante. Ero liberale e lo sono. Anticomunista e lo sono. Garantista e lo sono. Non e' poco".

Articlolo scritto da: (Pol-Sam/Zn/Adnkronos)