Home Cultura e Eventi Cultura ‘Il fruscio degli altri’: Una mostra fotografica su Saverio Tutino

‘Il fruscio degli altri’: Una mostra fotografica su Saverio Tutino

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Saverio Tutino e il suo rapporto con la Valtiberina raccontati attraverso una serie di fotografie: sono gli scatti della mostra Il Fruscio degli altri. Curata da Daniele Cinciripini l'esposizione sarà ospitata dal 20 aprile al 4 maggio ad Anghiari, presso lo showroom Busatti, in via Mazzini14.
L'inaugurazione è in programma per sabato 20 aprile, alle ore 18.

Il Fruscio degli altri è realizzata dall'Archivio diaristico nazionale e dall'Associazione Promemoria con il contributo di Banca di Anghiari e Stia e Busatti, e con la collaborazione del Comune di Anghiari. La mostra è ospitata in uno dei luoghi cari a Tutino ed è stata fortemente voluta dalla città di Anghiari proprio nel periodo della Mostra dell'Artigianato, quando l'intera zona si riempie di turisti e aretini.
Ad Anghiari Tutino (che per dieci anni ha vissuto al Castello di Sorci e in seguito a Elci) aveva i suoi riti e i suoi punti di riferimento, come i negozi della cittadina. Tra questi c'era anche Busatti: conosceva bene il luogo, la famiglia e i prodotti che, durante le prime edizioni del Premio Pieve, aveva voluto destinare a ospiti e giurati. E proprio qui è allestita la mostra.

Le foto, scelte attraverso un importante lavoro di ricerca iconografica, raccontano Saverio Tutino da diversi punti di vista: il personaggio pubblico (con scatti realizzati durante eventi e incontri pubblici), la vita privata (con immagini dell'infanzia, dei genitori e del periodo in cui è stato partigiano) e il rapporto con la Valtiberina, in particolare con Anghiari e Pieve Santo Stefano dove Tutino ha trascorso molti anni.

La vita di Saverio Tutino è stata un’avventura ricca di incontri. Sempre pronto a partire, Saverio ha avuto un’esistenza rivolta all’ascolto. Ogni persona una storia, ogni storia una traccia da salvare. Il titolo della mostra è tratto da una espressione che lui stesso usava e che ben rappresenta la capacità che aveva, come un buon direttore d'orchestra, di cogliere ogni minima variazione di suono.