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‘Il Tesoro dei Longobardi’: dagli antichi Maestri agli artisti contemporanei

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‘Il Tesoro dei Longobardi’: dagli antichi Maestri agli artisti contemporanei

La Mostra “Il Tesoro dei Longobardi” all’interno del salone mediceo di Palazzo Casali, a Cortona, è nata dal dialogo tra la Consulta dei Produttori Orafi e Argentieri di Arezzo ed il Museo MAEC di Cortona.

Resa possibile dal contributo della Camera di Commercio di Arezzo e da Banca Valdichiana la Mostra si inserisce nel programma degli eventi previsti dal protocollo di intesa tra Comune di Cortona e Comune di Cividale del Friuli per la valorizzazione della storia Longobarda in Toscana e della storia Etrusca in Friuli Venezia Giulia.

Grazie alla collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Cividale e la Soprintendenza ai Beni archeologici del Friuli la Mostra ospiterà gli oggetti antichi di età longobarda provenienti dall’antico ducato Longobardo di Cividale.

Il progetto scientifico della mostra “Il tesoro dei Longobardi”

L’esposizione, nella sua prima parte, si prefigge lo scopo di fornire al grande pubblico un inquadramento generale del popolo longobardo, rispetto agli usi e i costumi, dai tempi dell’arrivo in Italia fino alla conversione al Cristianesimo, attraverso le principali tappe del proprio percorso, con la conquista di Cividale del Friuli nel 568 d.C., il successivo arrivo in Tuscia e l’occupazione, nella loro spinta verso meridione, di centri quali Fiesole e Chiusi. Il tema è l’occasione per far luce sulla sorte di Cortona da sempre in dubbio, per la propria posizione, se fosse appartenuta al corridoio bizantino o, invece fosse stata centro longobardo (come attesterebbero molti reperti e indizi dell’agro cortonese).

Nella seconda parte della mostra l’attenzione si sposta sul mondo artigianale e sulla metallotecnica dei Longobardi, con la presentazione di creazioni di ornamento e oreficeria relativa sia alla sfera personale, sia a quella militare e, infine, religiosa.

Nella terza ed ultima parte si propongono le creazioni dei 13 maestri orafi aretini che hanno tratto la loro ispirazione dalle forme dell’arte orafa del periodo longobardo proponendo interessanti contaminazioni con la tradizione classica e rinascimentale per giungere sino alle tendenze sperimentali della contemporaneità. La Mostra intende in tal senso offrire nuovi spunti creativi ai designer ed ai modellisti del made in Italy orafo rivisitando con i pezzi unici presenti in Mostra gli antichi codici formali elaborati agli albori del Medioevo.