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In buone mani: un bando per volontari nel servizio civile regionale

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Il Comune di Bibbiena, in base al bando regionale sul servizio civile, ha redatto un progetto dal titolo “In buone mani”. I giovani interessati devono fare la domanda utilizzando la modulistica che trovano nel sito internet del comune (www.comunedibibbiena.gov.it; Per informazioni: Ufficio Servizi Sociali  0575/530662 – Biblioteca  0575/530652) e recapitarla all'ufficio protocollo dello stesso entro le ore 13.00 del 24 settembre prossimo.
Nel Bando 2013 della Regione Toscana il progetto del Comune di Bibbiena “In Buone Mani”, nel settore dell’assistenza, prevede l'impiego di 6 volontari/e in servizio civile, per attività di accompagnamento e compagnia ad anziani e diversamente abili e organizzazione e gestione delle attività culturali, ricreative, motorie e di socializzazione rivolte ai soggetti suindicati. La durata del servizio è di 12 mesi.
Ai volontari avviati al servizio civile spetta un assegno mensile pari a 433, 80 euro mensili.

Vediamo nel dettaglio il progetto “In buone mani”. I destinatari degli interventi previsti, sono la popolazione anziana ed i soggetti diversamente abili, giovani e meno giovani, che non usufruiscono dei servizi diurni attivati in forma associata. Alcune fasi e attività del progetto, coinvolgeranno direttamente anche i giovani frequentanti la scuola dell’obbligo, relativamente ad iniziative che saranno realizzate congiuntamente ad anziani e diversamente abili e relativamente alla promozione del servizio civile nazionale.
Le parole d’ordine di questo percorso sono: agire sulla promozione del benessere, mettendo in rete, valorizzando e sostenendo le attività distribuite nel territorio; dare spessore alla prevenzione dell’emarginazione, del decadimento e del degrado, creando programmi ed interventi mirati sulle situazioni a maggior rischio (anziani soli e diversamente abili non inseriti nei centri diurni) e fragili (persone anziane sole che hanno subito traumi, lutti, fasi acute di patologie).
In sostanza “In buone mani” propone il consolidamento della “domiciliarità“, assunta come strategia di base delle politiche di sviluppo dei servizi a favore della popolazione anziana, intesa come insieme di servizi ed occasioni finalizzati a contrastare l’isolamento e la solitudine, a prevenire l’insorgenza o la cronicizzazione di fattori visti come causa o concausa della non autosufficienza, finalizzati ad evitare l’istituzionalizzazione e a favorire la permanenza dell’anziano nella propria abitazione e nel proprio ambiente.
I volontari non effettueranno interventi di tipo professionale propri del personale in organico qualificato e specializzato, ma costituiranno un “valore aggiunto” alle attività del Servizio Sociale, svolgendo la loro attività per un totale di 12 mesi, articolato su 5 ore giornaliere per 6 giorni settimanali.
L’inserimento dei volontari nei servizi presuppone, da parte dei volontari la conoscenza diretta delle persone, che usufruiranno dei servizi e programmi d’intervento individuali, oltre che la condivisione degli obiettivi con gli operatori incaricati.
Ai volontari non si richiedono competenze professionali specifiche ma motivazione ed attitudine alle relazioni interpersonali. In una parola persone che vogliono sperimentare il dono del proprio tempo e dell’aiuto, come esperienza costruttiva e formativa, come arricchimento spirituale e bagaglio esperienziale.
Gli anziani con più di 65 anni d’età sono circa 2624. Dalla ricerca BiSS, condotta dalla Agenzia regionale di Sanità Toscana (A.r.s.), che utilizza la scala inglese “Sheerbroke”, si è rilevato che l’area della fragilità rappresenta una quota prossima ad 1/5 della popolazione di età superiore ai 75 anni (19,9%), con quote più significative nelle donne, che non negli uomini. Secondo la scala di misurazione citata, la stima della fragilità degli anziani nel comune di Bibbiena è di circa 272 persone. Se consideriamo invece la stima della non autosufficienza (secondo A.r.s. il 7,8% della popolazione oltre i 65 anni di età), si calcola, che il totale degli anziani non autosufficienti siano 204.

La Zona Casentino evidenzia la presenza di un alto numero di soggetti diversamente abili, sia minori che adulti. Da un’analisi dei dati epidemiologici a livello provinciale, infatti, si evince che la zona Casentino ha la percentuale più alta di persone disabili rispetto alla popolazione residente: 0,99%, contro una media provinciale pari allo 0,73%. I predetti dati rilevano, che la percentuale più alta è presente nella tipologia “Handicap Fisico”, pari al 44%, al quale segue “Handicap Psichico” 35%; “Pluri -handicap” 14%; “Handicap Sensoriale” 7%.
I residenti diversamente abili nel Comune di Bibbiena sono circa 120, molti dei quali usufruiscono dei servizi socio sanitari della zona, dei servizi scolastici o frequentano i centri diurni del territorio. Altri soggetti sono quasi esclusivamente a carico delle rispettive famiglie, a loro prevalentemente si rivolge il servizio di accompagnamento e compagnia attivato dal comune, contribuendo al benessere dei soggetti. Per i soggetti diversamente abili, che hanno assolto l'obbligo scolastico e per i quali non è prevista, o voluta, la frequenza dei Centri Diurni socio-educativi e riabilitativi, sono attivati dal comune interventi di supporto a livello familiare e di aiuto personale, per favorire l’inserimento del soggetto nel contesto sociale in cui risiede. Alcuni soggetti presentano un carico economico – assistenziale particolarmente impegnativo, per cui occorre incentivare od integrare l'impegno della famiglia di appartenenza, sostenendola con servizi educativi e sociali. I servizi forniti mirano a favorire le occasioni di socializzazione e di integrazione, sviluppando e sostenendo iniziative legate alla partecipazione ed organizzazione di momenti di aggregazione e di turismo sociale. Il totale della domanda emersa, compresi quattro minori per i quali si fornisce il solo accompagnamento scolastico, è di 15 persone.